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Visualizzazione dei post da 2017

American Beauty (glisceltidavoichepiaccionoame #3)

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Incredibilmente sei alla terza uscita della rubrica degli scelti da Voi che piacciono al sottoscritto. L'altro giorno parlavi con il tuo nuovo chitarrista di questo American Beauty. Non che quando lo hai visto la prima volta tu ne sia restato impassibile a questo film. Ma a ripensarci ora devi capire in quale anfratto-del-dungeon-che-hai-in-salotto questo film sia ubicato. Più che altro (e per chi ti conosce più profondamente in questa finestra temporale della tua vita) a ripensare a questo American beauty ti senti incredibilmente vicino al protagonista, un Kevin Spacey incredibile-ma-credibile nel ruolo che ha. Incastrato infatti in un sogno americano che sta per diventargli un incubo (e che quindi  trasforma questo film in una denuncia e spunto di riflessione dello stesso), Il nostro Lester si sveglia ogni mattina con la storia della sua vita dalla quale non può scappare, fatta di litigate con la moglie adultera, un distacco dalla figlia ormai adolescente e un lavoro c

H2O - Nothing to prove (lacolonnasonoradellatuavita#4)

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Ai tempi del loro "Faster than the world" e del loro "Thicker than water", nemmeno a dirlo, tu eri un regazzì nella vera e gloriosa scena mestrina in cui i gruppi punk, hard-core e qual-si-voglia-genere-underground nascevano e morivano come funghi. Non pensi di aver lasciato segni indelebili lì, a parte qualche demo qua e là, qualche pacca sulla spalla e qualche complimento dopo che ai tuoi concerti te ne scendevi sommestamente dal palco, e tante, tante ma tante nottate devastanti ed incredibili. Ma ci sei passato. E ci hai creduto. Cosa resta di quegli anni in te? Sicuramente, senza battere ciglio e/o pistola alla tempia risponderesti subito-nemmeno-pensandoci che la musica ti ha salvato. Ti ha indicato la via. Ti ha insegnato a crescere e pensare diversamente, al di là del reale valore del tuo "io musicista". Oggi sei più vecchio, molliccio sui fianchi ma non puoi e non vuoi nemmeno lontanamente pensare che tutto questo sia passato. Questo è que

La forza dei sogni (Eddie the eagle, il coraggio della follia)

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Dopo anni in cui saltuariamente (ma il più delle volte) hai sbattuto il grugno contro la solida parete della realtà facendoti più e più volte male sei ancora abbastanza tutto d’un pezzo per pensare che alla fine la forza di un’idea serva a tenerti vivo. I sogni aiutano a vivere? Decisamente. Quello e uno scatolone di bende e cerotti. (così su due piedi ti viene in mente l’ultima volta che qualche mese fa ti si è girato il gomito dalla parte sbagliata mente slidavi un handrail con lo skate, ma in tempi recenti ti vengono in mente giusto un paio di questioni a livello umano…) E così, ridacchianti sotto i baffi al punto giusto, si assiste a questa ennesima ricostruzione romanzata della storia di Eddie "The Eagle" Edwards, atleta britannico in erba che, ad un certo punto della sua vita, dopo svariati tentativi fallimentari in svariate discipline sportive, si trova ad innamorarsi dello sci, affrontando i primi passi su un impianto di discesa artificiale che gli servirà