Ciao, Stan. (lettere ad un amico#4)
Collassare sul divano in preda ad un periodo troppo difficile con tuo figlio che tenta di trascinare la tua carcassa semi putrefatta con dei corvi che ti stanno cavando le palle degli occhi nel cuore della notte sembrerebbe un’immagine che nella tua testa sia abbastanza tetra e significativa del periodo. Nanetto questo non lo sa. Cioè lo sente. Ma nanetto è uno forte. Forse, come ti diceva mesi fa non vuole che tu soffra. Chapeau Nanetto. Ancora una volta mi fai sperare che, forse, con te al mio fianco, diventerò l’uomo che spero e che punto di diventare ogni momento.