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Visualizzazione dei post con l'etichetta musica

Bad Religion - Suffer (lacolonnasonoradellatuavita#14)

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(English Version @ the bottom) Cosa succede quando la disperazione ed il logorio di tutti i giorni non lasciano alternative al ribellarsi, se non quella di lasciarsi andare nel totale nichilismo perdendo noi stessi?

Bad Religion - Age of unreason (la colonna sonora della tua vita #11)

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Potevi mancare dall’esprimerti sull’ultimo disco dei tuoi eroi-del-punk / migliore-band-punk-di-sempre / strafigherrimi Bad Religion, tua personale linea guida etico-morale dall’epoca in cui hai seriamente preso in considerazione le parole musica/punk-rock/hard-core?  Certo che no!  E giusto per, ti scusi per non essere stato ultimamente su questo trogolo abbandonando con quei due o tre che ti seguono. Eri occupato a pensare ad altre cose che ti stanno salvando. E considerando che anche questa band, qualche volta in vita tua, ti ha salvato dal tracollo-psico-fisico-due-punto-zero, trovi doveroso scrivere di questo “Age on unreason” visto che ed oltretutto, ti piace. Innegabile a questo punto ripensare a quell’imbarazzilione di dischi che la tua band preferita ha sfornato nella sua carriera.  Partire dagli albori di quello che oggi è IL sestetto punk dell’ultimo quarantennio (parere mio, ma anche no) significherebbe srotolare una matassa fatta di diverse line up,

The Dirt

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Che vita, Gente! Arrivo in ritardo di 24 ore circa a scrivere di questo ingombrante film sulle promesse e le scadenze che mi ero dato all'inizio del weekend appena passato, in cui questo “the Dirt” sfondava i teleschermi di mezzo mondo, come qualcosa che proprio non si poteva ignorare, perché troppo. Un troppo che si basta da solo; decisamente non ci sono altri aggettivi da affiancarci.

Another Trejo's night

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Le urla sguaiate in un disco portato a degli eccessi e dal limite della disperazione non piacciono a chi “ascolta” solo musica senza farsi troppe domande sul cosa viene detto. La dura realtà fa troppo poco mainstream, a quanto pare. Ma in fondo lo capisco; i problemi di ognuno di noi sono uno specchio troppo difficile attraverso cui guardarsi? Per i più si, Ma non per tutti. Soprattutto lì, in quella palla di fango che si colloca fra Venezia e Mestre, da dove vengono questi Danny Trejo, e da dove, (ricordiamolo per l’ennesima volta, ed orgogliosamente) vengo anche io. E comunque, a chi non capisce la maggior parte della sfera che, dirò bonariamente, rientra nell'alternativo, avrà sempre bisogno di canzonette confortanti o mapazzoni che spiegano l'amore, e l’industria discografica avrà sempre bisogno di nuova carne da cannone per vendere tracce audio in un’epoca in cui, il digital delivery sta ammazzando i gruppi sui vari stores on-line. Scenario già di per se’pessimis

Una storia da raccontare - parte seconda

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A che punto ero restato nell'altra storia da raccontare? All' EP con il Ponte degli Alpini di Belluno in copertina ? Si, ero fermo li. Era una storia ferma a tredici lunghissimi anni fa. In cui sono cambiato, ma non ho mai mollato. In cui ho deciso di mollare alcuni ed alcuni hanno mollato me. Ma io con me stesso no. Mai. Vorrei solo che tutti vedessero la mia faccia oggi, però. Vorrei provassero quello che sto provando oggi, che questo album “quasi” completo ha visto, finalmente, la luce.  Cosa rappresenta questo momento per noi, Ishwara? Credo si tratti di qualcosa che era restato in sospeso. E ci è sempre restato lì, sul groppone, come una scimmia rumorosissima in casacca che sbatte dei piatti mentre passa la parata, a ricordarci che non si lascia mai un disco in sospeso, come la vita. E da oggi, al di là del dopo, se ci sarà, abbiamo fatto pace con la scimmia. Un lungo percorso in cui, forse, avevamo perso le speranze. Ma bisognava farlo. Come un film a budget

Una storia da raccontare

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Ma ha senso, fuori tempo massimo, che dopo una nottata passata ad ululare alla luna con i tuoi compari di una vita si decida di rimettere in piedi un gruppo di  una vita fa? 

Cf98 - Storymakers (la colonna sonora della tua vita #10)

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Karolina doveva nascere uomo. Glielo disse molto tempo fa sua madre. Non lo so come a suo tempo  lei abbia preso questa considerazione. Posso parlare da papà, pensando alla mia famiglia e a quanto è difficile educare i figli oggi (ma sono abbastanza sicuro che comunque i figli sono sempre una benedizione) ed a quello che mio padre mi ha detto tutte le volte che mi ha disapprovato. Ma non fermiamoci a piangerci su. Perché non lo ha fatto nemmeno Karolina. Mi sono fermato più volte a pensare a chi fosse lei, specialmente da quel lontanissimo 2006 in cui, in tour  in Polonia con gli Ishwara, forse la band più importante in cui ho suonato, l’ho conosciuta in veste di cantante di questi CF98. Perché al di là della sua storia e del perché sua madre un giorno di molto tempo prima le abbia detto una frase del genere, la ragazza, ha focalizzato il suo talento di cantante fino ad arrivare, qualche anno dopo, a scriverci una canzone, “Buffalo’s eye” che mi faceva conoscere la sua band cat

Gorila Biscuits - Start today (lacolonnasonoradellatuavita#7)

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Puzza di piscio. Che si possa pensare ad almeno una decina delle centinaia di concerti che hai fatto in vita tua, questa sera non sarai tu a suonare, e ti trovi al 315 della Bowery street a New York. E la prima cosa che avverti è questa puzza immonda quando ti ritrovi nella stanza angusta. Te lo immaginavi più grande, questo CGBG, ma oh, poco conta. Sei qui per vedere i Gorilla Biscuits. e poco ti importa se i cani di quello dietro al bancone pisciano dappertutto. Nel buio infatti si accendono i faretti sul palco in tempo zero. E questo è uno dei più leggendari rock clubs del mondo.