District 9 e altre storie fantastiche
Altra pietra miliare dell'infanzia. Sei li da regazzino in una colonia attorno al Bellunese in una fresca serata estiva. Il tramonto passato da un pezzo, e come ogni regazzino di (forse) 10 anni sei incuriosito dal mondo. Le ragazze cominciano ad entrare nel tuo mondo ma ancora ti pulisci la bocca con la varechina dopo averle baciate. Un bambino mezzo altoatesino che invece è l'idolo delle masse per le sue doti invita te ed altri sventurati a scalare la condotta idrica dietro alla colonia fino alla cima.
Tu la condotta non l'avevi mai vista. In una delle precedenti avventure della colonia ti eri addentrato nella casa delle sterghe, dove in realtà le streghe non c'entravano niente, visto che era un vecchio bunker. Ma tant'è. Cmq da quella volta dubiti di default degli altoatesini. Guardatevene anche voi. Sono l'anticristo. almeno i bambini idoli delle masse femminili.
Arriviamo alla condotta. una pendenza del 60%. non si vede la fine. Iniziate. Scopri presto essere coperta di muschio. Iniziate la scalata. sei giovane. e pericoloso. ma schwartzcoso procede a passo spedito. Passano 10 minuti e la fine non si vede. condotta dritta. Dalla colonia cominciano a chiamarvi al megafono. Sembra il megafono di un campo di concentramento. e voi dei fuggiaschi.
Tu sai che la direttrice se non torni esporrà la tua carcassa al pubblico ludibrio. e qualcuno fra i tuoi amici molla il colpo. Tutti cagasotto. Inutile dirlo restano in due: Franz e te che ormai sei curioso e vuoi arrivare in cima. Poi il miracolo. mentre le voci dell'imperatrice al megafono si fanno sempre più lontane, vedi distante la fine. speranza. scivoli sul muschio ma ti rialzi. ed avrai questa storia da raccontare (chessò, su un blog in un giorno distante da allora) se sopravvivi. alla faccia dello stronzo che scala montagne da quando aveva quattro anni. Col cazzo che vinci tu crucco bastardo.
Siamo vicini alla vetta.
Lo guardi in faccia e appena alzi gli occhi vedi che guarda dietro di te sbigottito. con un cenno del volto ti indica di girarti. ti giri di scatto e guardi dove stava guarando lui. Ti rigiri ed è completamente nudo che fa l'elicotterino con pisello. No. non lo ha fatto, scherzavo.
Delle luci velocissime nel cielo e troppo vicine a noi. 150-200 metri da noi nel cielo , veloci ed indistinguibili...Provi paura già per l'essere li quando non dovresti e hai la sensazione che qualcosa di brutto stia per succedere.
Ti svegli il giorno dopo in un letto di non sai che ospedale.Controlli di avere tutti e due i reni ed un'infermiera della colonia ti sta guardando. I posti e le persone con cui eri ti torneranno in mente negli anni a seguire, quando non ricorderai i loro nomi e non avrai voglia di andare a cercarli per chiedergli chi cosa e come. Schwartcoso ti dirà che sei scivolato su una merda di fronte al traguardo e sei svenuto, e lui è andato a chiamare aiuto dopo essere arrivato in cima ed averti sbeffeggiato mentre eri svenuto...
Ecco. il fatto è che agli alieni non ci hai mai creduto tanto, ne' hai mai avuto paura di loro. Ma quelle luci non te le sei sognate, e non erano di questo pianeta sicuramente. Lo disse anche lui che c'era qualcosa di strano. Sicuramente da quel giorno cmq qualche dubbio lo hai sul fatto che l'universo sia un posto troppo grande perchè solo la terra sia popolata e sul fatto che qualcuno da "fuori" non sia mai venuto a trovarci.
E di film basati sulla classica storia vera da allora ne hai visti un bel po'.
Nel marasma di storie più o meno vere tuttavia hai trovato interessante questo District 9, che dopo il discreto Alien nation targato genuinamente anni 80, pone ai tuoi occhi l'interessante ipotesi di una convivenza forzata fra il genere umano e gli alieni.
Sopra ad una Johannesburg già dilaniata dall'apartheid infatti misteriosamente si posiziona questa nave grande quanto mezza città e resta li per mesi amezz'aria. La realizzazione è eccellente (il film non a caso è presentato da un certo Peter Jackson) ed a tratti le riprese fanno risultare il mastodonte veramente inquietante ed impressionante. Ma torniamo a quello che secondo te è uno degli spunti più interessanti. Per far fronte a quello che sarà uno dei più grandi naufragi intergalattici da produzione cinematografica, l'umanità allestirà nei pressi della città un campo profughi di dimensioni enormi, dove nei mesi a seguire dall' arrivo della nave aliena verranno fatti sbarcare quelli che poi saranno simpaticamente chiamati da noi umani "i gamberoni"
Questi esseri molto simili ai crostacei, si trovano quindi a fare da terzo incomodo in una situazione razziale già in una crisi profonda, venendo ghettizzati dalle parti già in lotta fra loro in questo spazio e diventando negli anni un problema sempre più ingombrante.
In questo contesto il protagonista,che lavora per una multinazionale coinvolta in mercati bellico/farmaceutico/facciamotuttinoi viene incaricato di far sgombrare i simpatici gamberoni in un campo profughi distante dalla città,lontano dal sempre più ingombrante DISTRETTO9 (da qui il titolo)
Nel resto del film e nello sviluppo della trama non ritrovi altro che spunti di riflessione sulla natura umana, sulla cultura africana e sulla crescita del personaggio principale che si troverà a riflettere sulla fazione e la guerra in cui credere.
District 9 è un film solido, duro e in certi punti veramente crudo, ma al di la della lettura a più livelli in cui ormai tu guardi qualsiasi cosa è un film godibile da tutti, dal cinefilo esperto all'avventore distratto ma curioso. Consigliato a chi mastica un po' di fantascenza a colazio'.
Voto: 3/5
Affascinante, diverso, per certi tratti coraggioso. in un mercato di fantascenza mordi-e-fuggi ormai forse satura di temi triti e ritriti un discreto bagliore di speranza. Si si si.
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