L'incredibile storia dell'Isola delle Rose (il meglio di netflix secondo te #13)



Altro giro, altra fontana di cristallo copiosa dai miei occhi.

Quando guardo un film come questo, la prima cosa che penso è sempre quella, ultimamente: cosa penserebbero i protagonisti della storia raccontata se oggi fossero ancora vivi?

Benvenuti nuovamente nella rubrica di cui non importa a nessuno, a parte i figli piccoli di quelli che gli danno il telefono per incasinarlo mentre, gli infanti, con le loro dita tozze e cicciottelle, cliccando a caso, occasionalmente incespicano su questo blog.

 Ma torniamo alla domada: Cosa avrebbe pensato Giorgio Rosa, se sapesse che da una sua folle idea nata un po'per amore e un po'per quel suo bisogno di indipendenza giovanile un giorno mamma Netflix avrebbe fatto un film sulla sua storia?

Mi pare di immaginarmelo quasi, a ridacchiare di gusto di fronte alla televisione, come mi pare di immaginarlo mentre, in una delle tante mattine in cui, guardando il mare riminese in quel 1967, veniva fulminato ed accarezzato dal suo sogno più grande: costruire un'isola in mezzo al mare tutta sua, proprio lì, oltre al limite dei mari italici, in piene acque internazionali.

Il piano era tanto bello quanto semplice, guardando alla sua fattibilità: Giorgio era un ingeniere appena laureato, e se ci aggiungiamo che oltre alle sei miglia nautiche nessuno può dirti nulla, mancavano solo un paio di tubi in mare, una colata di cemento sopra agli stessi e il gioco era fatto. Semplice no?

NO. 

Perchè se ci mettiamo che lo stato deve sempre e comunque metterci la pezza e che tutto questo accadeva alla vigilia di un 1968 in cui ribellione e bisogno di libertà avrebbero accomunato milioni di giovani alla ricerca di un posto libero come quell'isola, non serve davvero che io stia oltre a dire che questi 119 minuti fanno davvero per tutti.

"L'incredibile storia de l'isola delle rose" è un racconto dei nostri tempi, una provocazione, una storia d'amore accaduto in un tempo dell'innocenza che non c'è mai stato; è l'ostinata visione iniziata per gioco da parte di un uomo che nel compiere il suo destino capirà il valore della propria idea, e di quanto la bellezza della stessa abbia toccato i coetanei della sua generazione fino ad arrivare ai giorni nostri e facendoci sognare di fronte alla cartolina senza tempo di cui è andata persa la memoria un po' per la sua incredibile magia e un po' per la convenienza di non doverne parlare.

A ben vedere, credo che se oggi Giorgio Rosa guardasse a questo film, al fianco della sua Gabriella, potrebbe essere fiero e felice di essere stato così folle da pensare che da una sua bravata giovanile, alla fine e in tutte le visioni ingegneristiche, il suo sogno più improbabile e bello alla fine è diventato realtà.

Voro: 5/5

Un film davvero per tutti, per adulti disillusi dal periodo che hanno bisogno di sognare un po' e per bambini che hanno bisogno di un messaggio tangibile sul valore dei sogni e delle idee che fanno sognare.




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