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Big fish

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 Ti eri ripromesso da tempo immemore di guardare questo film, se non altro perché nel panorama Burtoniano ti mancava, e chiunque nel mondo ti incontrava strabuzzava gli occhi quando dicevi che era ancora nel tuo listone giordano di cose da fare. Ecchecivolete fare, life passes, life passes, don’t let it pass you by…. E così, forte della tua incapacità di prendere sonno   in questi ultimi due anni e di un mal di schiena che da una scala da zero a datemi-una-scatola-di-oki-tutta-insieme che raggiunge i massimi stagionali grazie alle tue ultime prodezze sullo snowboard hai deciso che era giunta l’ora di sciropparti anche questo raggio-blu. Embè dice, cosa ne è venuto fuori? Insospettabilmente sapevi che ti sarebbe piaciuto. Ma fatemici arrivare alla fine fatemici…

Lo chiamavano jeeg robot

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Ci sono solo certi tipi di film italiani che ti sono sempre piaciuti. Non che la nostra tradizione non sia ricca di belle pellicole. Ma comunquamente e-parzialmente-tristemente nella tua testa continui da anni a suddividere il suddetto genere in tre filoni: Film fighi, cinema d’autore e cinepanettoni. Posto che il primo è quello che preferisci, il secondo tenti di capirlo ed alle volte si interseca con il primo e il terzo lo lasci al volgo, Attribuiresti questo filmone alla tua prima sottocategoria mentale. Se a questo aggiungi che per una volta noi italiani ci azzardiamo a pisciare fuori dal boccale con un film che parla di supereroi, e che Il jeeg robot è proprio quello che tua madre ti metteva nel pane di cui sei cresciuto negli anni 80, che dire, Il giuoooocoèfatto. Hai adorato questo film. Noti come qualsiasi cosa noi italiani tentiamo di fare nel mondo sia visto come un prodotto unico e particolare. E non parli di roba di qualità eh. A quello ci arrivi dopo. Parli...

American Beauty (glisceltidavoichepiaccionoame #3)

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Incredibilmente sei alla terza uscita della rubrica degli scelti da Voi che piacciono al sottoscritto. L'altro giorno parlavi con il tuo nuovo chitarrista di questo American Beauty. Non che quando lo hai visto la prima volta tu ne sia restato impassibile a questo film. Ma a ripensarci ora devi capire in quale anfratto-del-dungeon-che-hai-in-salotto questo film sia ubicato. Più che altro (e per chi ti conosce più profondamente in questa finestra temporale della tua vita) a ripensare a questo American beauty ti senti incredibilmente vicino al protagonista, un Kevin Spacey incredibile-ma-credibile nel ruolo che ha. Incastrato infatti in un sogno americano che sta per diventargli un incubo (e che quindi  trasforma questo film in una denuncia e spunto di riflessione dello stesso), Il nostro Lester si sveglia ogni mattina con la storia della sua vita dalla quale non può scappare, fatta di litigate con la moglie adultera, un distacco dalla figlia ormai adolescente e un lavoro c...