Lo chiamavano jeeg robot






Ci sono solo certi tipi di film italiani che ti sono sempre piaciuti. Non che la nostra tradizione non sia ricca di belle pellicole. Ma comunquamente e-parzialmente-tristemente nella tua testa continui da anni a suddividere il suddetto genere in tre filoni: Film fighi, cinema d’autore e cinepanettoni. Posto che il primo è quello che preferisci, il secondo tenti di capirlo ed alle volte si interseca con il primo e il terzo lo lasci al volgo, Attribuiresti questo filmone alla tua prima sottocategoria mentale.

Se a questo aggiungi che per una volta noi italiani ci azzardiamo a pisciare fuori dal boccale con un film che parla di supereroi, e che Il jeeg robot è proprio quello che tua madre ti metteva nel pane di cui sei cresciuto negli anni 80, che dire, Il giuoooocoèfatto.

Hai adorato questo film. Noti come qualsiasi cosa noi italiani tentiamo di fare nel mondo sia visto come un prodotto unico e particolare. E non parli di roba di qualità eh. A quello ci arrivi dopo. Parli della visione che gli emmerigani hanno di noi quando parli di pizza, espresso e dezemmore. Il nostro stile di vita è invidiato nella sua semplicità, e nelle cose che noi riteniamo scontate e superflue.

Figuriamoci quando il prodotto finale eccelle per qualità. Lo stupore e la stima per quello che facciamo si eleva alla n. E secondo te è il caso di questo film qua, in cui ad un incredibile-ma-credibile Claudio Santamaria viene affiancato un cast minore per fama ma non per talento, creando una storia basata si su clichè  dettati dagli stilemmi super eroistici oltre oceano, ma condita ampiamente di storie e tragedie di tutti i giorni nei sobborghi di Roma, La nostra Roma che comunque si trova ad avere un ruolo fondamentale in questi 118 minuti: dare un marcatissimo tono Italiano, che, incredibilmente, ritorna perfettamente nel quadro d’insieme restituendo una mostruosa credibilità al tutto.

Come anticipato poi, hai apprezzato la scelta del titolo e dei personaggi citati. Nella storia della nostra infanzia i manga giapponesi anni 70 e 80 trasmessi semi legalmente  dalle reti locali restituiscono una nota malinconica, da paese che non credeva in queste idiozie, che “vai fuori a giocare invece di guardare quelle stronzate in tv o mi levo lo zoccolo”, e questa scelta, in un film così, costituisce contemporaneamente la base portante del titolo e la ciliegina sulla torta, perché a livello di marketing fornisce al fruitore medio sulla 40 un riconoscibile link con il suo passato, ed al tempo stesso marca uno dei fattori fondamentali che esaltano la malinconia di fondo, la vuota nostalgia dei ricordi vani a cui aggrapparsi, ed esalta l’amore e la passione per un prodotto ben fatto.

Voto: 5/5

Non fosse per una scena alla fine che non ti ha molto convinto, questo film per te rappresenta una promessa mantenuta nel sottobosco Italiano delle idee veraci e genuine. Na avevi sentito parlare, alla fine lo hai visto, e ti è piaciuto. Dezzemmoooore!

Commenti

  1. Concordo in pieno caro Francesco! Poi il particolare del lancio dello zoccolo mi ha fatto tornare in mente infiniti ricordi di casalinghe lotte per la supremazia dell'io rispetto al tutti! Bravo! Punto.

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