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lontano dagli occhi (se mi lasci ti cancello)

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Cancellare i ricordi peggiori è un esercizio psicologico che, chi ha un minimo di carattere o chi deve farsi una ragione di qualcosa di brutto che gli è successo, di solito fa. Guardiamo ad esempio facebook; quanti di noi quando tagliano i ponti con qualcuno lo depennano dagli amici e/o cancellano le foto nella speranza che quel qualcuno non torni più in mente? E che si sia d’accordo o no con questa idea, c’è chi (Michel Gondry) ci ha fatto su un film semifantascenzio che ti ha lasciato un segno indelebile. Vuoi perché in quel periodo (stranamente) venivi lasciato da una tipa, vuoi perché sei incline a rimuginare praticamente su tutto quello che lo schermo ti propina, questo film ambientato in un futuro prossimo (e quindi avantissimo visto che è del 2004) pone un quesito interessante; e se ci fosse davvero chi è in grado, con la tecnologia di cancellare i ricordi?

Il seme della follia

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Mia madre non voleva farmi vedere l'esorcista da bambino. Certo, il motivo era ben comprensibile, ma va detto che: A- appena potevi andavi dal tuo vicino di casa ricco che aveva un videoregistratore e bancali di videocassette registrate. B- La lezione che ai giorni nostri trai è che, una volta visto il film forse non sarebbe più stato lo stesso (vista la agghiacciante fama che lo precedeva), al di la del fatto che secondo te quello è un gran film. E questo ci insegna una grande cosa sugli horror; alla fine, che ti piaccia o no, è più quello che non vedi a fare effetto, e non quello che ti viene mostrato. Cosa è successo quindi al giorno d'oggi, in cui l’horror viene trattato poco e male? Come mai oggi il concetto stesso di horror appartiene a film che passano come veloci meteore nelle nostre vite senza quasi destare la nostra paura? E vi prego, non mettetemi sotto agli occhi i soliti 2 o re mostri sacri, cari i miei scarabei stercorari che andate rotolando le vost...

American Beauty

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Altra storia parecchio interessante questo American Beauty. Storia che forse capisci in pieno ora, come succede quando l’età ti porta a vedere le cose con una diversa prospettiva. Quando lo hai visto anni fa lo hai trovato una storia triste, una di quelle storie che ti lasciano l’amaro in bocca per la fine che fanno alcuni personaggi e invece canti una misera vittoria per gli altri, che trascinandosi nella routine di tutti i giorni  riescono a farsi bastare quello che hanno fino alla disperazione totale. Oggi, che sei vecchiotto ma non troppo, capisci meglio le meccaniche di quel film. E lo trovi non tanto più triste, ma affascinante. Il messaggio che ci leggi oggi è un grossissimo monito verso chi guarda. Un Kevin Spacey magistrale, nel volersi riprendere la sua vita, ti ricorda ancora una volta un po’ te in certi frangenti della tua. Più vai avanti più le scelte che fai alle volte possono essere giuste, ma anche sbagliate. E quel film li ti ricorda che crescere in ...