Ed Wood
Forte del cofanettone di raggio-blu regalatoti anni orsono comprensivo di quasi tutti i film di Tim Burton, ti sei riapprestato a riguardarti, dopo un primo e disattento esame avvenuto mesi fa, questo film sulla vita di Ed Wood, famigerato regista vissuto fra il 1924 ed il 1978 e passato alla storia come forse il peggior regista di sempre.
Però c'è un però. Richiami nella tua mente il palettone photoshoppiano dei livelli in cui sistemare e leggere le cose e vai, dritto fino a Marte... tutti a bordo? tutti a bordo....
Ti chiedi, dopo questa tua seconda sbirciata in questa finestra sull'umanità chiamata Ed Wood, che posto quest'uomo abbia avuto nella stessa. Te lo chiedi di te e capisci che, benchè la tua vita ti abbia dato delle belle soddisfazioni, tu ti debba muovere.
Ma Ed lo sapeva che le sue idee strampalate avrebbero traghettato il cinema della fantascienza e dell'horror targato hollywood ai giorni nostri?
Probalimente no. Probabilmente no perchè, tutto quello che faceva Ed secondo te, era di immaginare un mondo del cinema in cui le sue grandi idee trovavano spazio e fondi per la loro realizzazione.
Poi, arrivato nel mondo reale di produttori e di un mercato che non esattamente attraversava un periodo facile, trovava al posto delle produzioni da fantastiglioni di dollari dei compromessi con persone che badavano al profitto, alla convenienza di ritagliarsi una parte nei suoi film, e tutto cascava nel baratro del low.budget da una scala che da 0 a "facciamo i soldi mostrando tette" sforava nel porno soft.
Era fatto di mezzi di fortuna il mondo di Ed. Lo si vede in questi 127 minuti, in cui l'ormai feticcio Burtoniano Jhonny Depp interpreta il ruolo dello sfortunatamente geniale regista, le cui convinzioni lo porteranno ad avere sempre una fede cieca nel suo lavoro, anche laddove e quasi sempre questo risulterà mediocre. Ma il punto è un altro.
Quello che incendia alla "n" il tuo spirito, quello che ti fa innamorare ancora una volta di Tim tutto e di questo suo parallelismo negativo chiamato Ed Wood è l'ostinazione, la caparbietà, la forza inamovibile e la fede cieca nel voler credere, che alla fine, un'idea, per quanto folle può rappresentare un obbiettivo raggiungibile nella visione generica di un mondo diverso.
Perchè a fronte di una vita che per ognuno di noi rappresenta una costante insicura, il riuscire a credere in se stessi è tutto. E solo chi ha pazienza ed almeno un vago senso di sacrificio può arrivare da qualche parte. Che poi, a guardare questo film qua non è nemmeno detto. E forse non è nemmeno il significato finale, o almeno non il solo.
Perchè cosa si dice di Ed oggi alla fine, oggi, su wikipedia? che è forse universalmente riconosciuto come il peggior regista di sempre. E questo ci porta a quel colpo di coda in cui il regista ci fa cadere sempre con le scarpe; che forse l'ultimo, o almeno in questo caso, non è il vero perdente. L'aver lasciato un segno, seppur negativo, ha portato Wood ad eccellere nella sua mediocrità, ad essere citato oggi in imbarazziolioni di altri film, serie televisive, ed addirittura ad entrare con la sua vita in una pellicola lanciandolo nel cosmo della nostra memoria collettiva.
Poteva essere più fortunato mentre era in vita? Eccome. Ma a fronte di una esistenza misera agli occhi dei più, lui a guadagnarsi l'immortalità ci è riuscito.
E se li infondo c'è chi ancora snobba, si azzarda con qualche "si, ma...." beh, coppini violenti a tutti. prostratevi e chinatevi al maestro, luridi cani.
Voto 4,5/5
il 4 perchè Tim Burton ha plasmato i suoi stilemmi, volutamente a prostrarsi di fronte ad una sua probabile fonte di ispirazione. Ma le licenze e gli adattamenti ci stanno. Un maestro che racconta un altro maestro. Elevando la fiction al quadrato, ma nel contempo restituendo una foto credibile di un passato che non va dimenticato.
Commenti
Posta un commento