Ride bene....(il meglio di netflix secondo te #9)



Fa piacere scoprire un film come questo. E lo dici tirando un sospiro di sollievo, perché diresti che questo film che, al di la di come si presentano nello tsunami di anteprime che inondano continuamente Netflix, è veramente un gran film sul talento umano sprecato, sul focalizzare cosa si stia facendo della propria vita in ogni momento, ma soprattuttamente un inno all’iniziativa umana a non lasciarsi andare proprio mai.



Unitamente a quanto detto fino a qui, torvi la comicità di questo film colta, geniale e di altissimo livello.


Riguardandolo hai ripensato a quel magistrale “man on the moon” interpretato secondo te, nella sua più alta maturità professionale, da un grande Jim Carrey.


E di punti in comune fra i due film ce ne sono parecchi, primo in lista appunto che in entrambi si racconta la storia di alcuni comici della prima, vecchia ed inossidabile scuola americana.


Quelli che, tanto per capirci, hanno gettato le linee guida del far ridere oggi.

E questo appunto, alza l’asticella sulla qualità di dialoghi, battute, stile teatrale e presenza scenica. Perché, a guardare la comicità di oggi, come ovvio, tutto è cambiato.


Solo i comici più talentuosi, oggi giorno, guardano alle scuole di umorismo internazionali, trovano negli anni 50 e giù di li degli esempi che vanno seguiti tutt’oggi nel dare credibilità e professionalità al settore.


Qui non parliamo di comici dello Zelig qui in Italia (hey, oh! Fatte le dovute eccezioni!) Qui parliamo di studio di una parte, attenzione ai tempi delle battute, interazione con il pubblico nei momenti giusti. Uno studio, appunto, teatrale di un mestiere che è mutato forse troppo perdendo, nel tempo, l’esempio dei mostri sacri fotografati in questi film.

Questa "ultima risat"a parla di un sogno infranto e naufragato cinque decenni or sono fa da parte di Buddy Green (Chevy Chase), ex comico, appunto, che, ritrovato il suo ex manager ed amico Al Hart (Richard Dreyfuss), ricomincia a rincorrere il sogno abbandonato in nome del suo mostruoso talento nel far ridere la gente.

Questo, appunto, ti ha strappato in più punti una risata, alternando il tutto a momenti in cui hai riflettuto (stranamente, commuovendoti) su quello che ti passava davanti agli occhi in questi 88 minuti (Grazie al cielo! Un tempo abbordabile per un film!) in cui i protagonisti, rivivono un sogno ad occhi aperti a cavallo fra il tempo che gli resta da vivere e quello che hanno sprecato di fronte al pensare che questo sogno non fosse possibile o ci fosse di meglio da fare.

E questo ti riconduce a pensare, come al solito, che, come ti disse un tuo amico tempo fa, nella vita di sicuro ci sono solo due cose: la morte e le tasse (umorismo macabro perfettamente in linea con questo film).


Quindi questo ti porta all’ovvia conclusione: che non si può sprecare un’attimo, il che non deve esattamente significare riempirsi la vita obbligatoriamente di ogni cosa per non sprecare nemmeno un secondo. La qualità delle 18 ore giornaliere (tu ne dormi sei quando ti va di lusso) che camminiamo nel mondo deve essere spesa godendo di ogni attimo, cercando di essere il più felici possibile ed, occasionalmente, slanciandosi in gesti folli ed irrealizzabili che, nella peggiore delle ipotesi si tramuteranno in un boulevard di meravigliosi fallimenti. E nel frattempo, almeno, chi riuscirà a capire tutto questo, sarà felice, perché avrà vissuto dignitosamente avendoci almeno provato. Il rischi, dopotutto, e riderci su pensando che si è stati talmente stupidi al solo pensare che un sogno folle poteva realizzarsi davvero.

Voto: 5/5

Una meravigliosa immagine, una sarcastica e comicissima commedia sulla tragedia umana, (nonchè un corollario di battute da imparare a memoria) vissuta a tratti con la consapevolezza di ciò che siamo (e di ciò che potremo fare ed essere solo se lo volessimo) ed a tratti con la leggerezza che solo un sogno o una risata può darci. Scaldandoci ancora una volta il cuore.




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