Una vacanza inaspettata



Avevo nove anni, quando, una mattina di aprile, la nostra maestra ci mandò a casa dieci minuti dopo il suono della campanella. In quei dieci minuti, ci raccontò velocemente che, da qualche parte, in Europa, era esplosa una centrale nucleare e che, le nostre vite, anche se minimamente, potevano essere in pericolo; parlava di aria ed acqua inquinate, e che le generazioni future avrebbero potuto, in qualche maniera, risentirne. 


Non male, per dei bambini ignari di tutto che non sapevano cosa volesse dire scissione, barre di controllo, involucro di graffite esploso in mille pezzi; e non male per la Loredana, una maestra che raramente avrei visto così disorientata, impanicata, preoccupata come quel giorno lì.

Poi le campanelle suonarono, e noi tutti, ignari e felici, ce ne tornammo a casa a goderci la vacanza inaspettata. Ci disse di stare chiusi in casa, la Loredana, quel giorno, ed anche nei giorni a venire, perchè la scuola chiuse qualche anche dopo. 

Come se saltare un po'di scuola fosse servito a salvarci, non respirando l’aria; come se fosse stata l’istintiva reazione delle istituzioni, un po' per sicurezza, ed un po' per lutto, alle quali arrivavano le prime notizie trapelate da chissà che media europeo o da chissà quale telefonata agli alti vertici del nostro governo.

Poi mi parlò anche mamma, quel giorno, mentre papà era ancora al lavoro. Lei mi sorrise invece, minimizzando e dicendomi che il peggio era passato. Del resto, lo si sa: la mamma è sempre la mamma!

Ma quello che mi ha fatto rabbrividire, riguardando questa mini serie di 5 puntate che sono volate in un pomeriggio, è stato capire quanto poco si sapesse a quell’epoca. E quello che mi fa rabbrividire tutt’ora è che, come è giusto che sia, questa è "solo" una serie.

Ed in quanto tale, per quanto ben fatta e crudamente raccapricciante e possibilmente veritiera, sicuramente non ha raccontato tutte le storie dietro al fatto in sé; Non credo che il peggiore disastro nucleare di sempre si riuscirà mai a raccontare in tutto e per tutto; al tempo lo scenario politico insabbiò così tante cose da farci arrivare le notizie nel tempo in cui la nube radioattiva era già sopra all'Europa, dove era previsto arrivasse.

Non mi si giudichi per l’inesattezza dei dati che riporto, perché guardare questa serie non è stato facile per me come non credo possa esserlo per nessuno. Ma laddove ancora oggi si sappia poco e niente di quello che è successo, per quanto a questo punto possa valere saperlo, ritengo che a fronte di chi è stato ignorato, di chi è morto sacrificandosi per il bene comune, queste cinque puntate di un’ora l’una andrebbero viste. Di tutti i documenti mostrati in televisione in tutto questo tempo, ritengo che questa serie dovrebbe servire ad aprire gli occhi dell’umanità su più livelli e fronti.

E per quanto incredibile, insopportabile o difficile sia affrontare disgrazie di questo tipo, anche dopo decenni e pensando che tutto questo è stato, la speranza è che alla fine, anche da una serie così ci sia sempre qualcosa da imparare, o almeno, su cui riflettere.

Sono sicuro che Loredana non ci sarebbe proprio riuscita, a guardarla.



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