Il grande Lebowski
Innanzi tutto chiariamo una cosa: I fratelli Coen (I registi di questo film) sono dei geni assoluti.
Per i distratti dell'ultima fila che passano il tempo ad arrotolarsi fra indice e pollice palle di caccole sempre più grandi sfidandosi fra loro incuranti del mondo in cui vivono, I Coen sono un marchio di garanzia. Lo testimoniano altri loro film come "non è un paese per vecchi" o "fratello, dove sei?".
Vedere che un film è un loro film è sinonimo di qualità. tutto chiaro avidi arrotolatori di moccio?
Bene. Cominciamo.
Il Grande Lebowski è, come annunciato dalle prime battute del film, una storia americana che fotografa gli anni 90 della guerra del Golfo, delle strade americane dove droga, perversioni, sesso e realtà allucinata e distorta sono la regola di una società che, lentamente avviata al declino, vive nel nichilismo più totale.
Fra prostitute, produttori di film porno, fantomatici reduci dalla guerra del Vietnam il nostro protagonista, Jeff Lebowski (interpretato da un magistrale Jeff Bridges del cui talento ti sei innamorato la prima volta che hai visto quel film) si trova coinvolto in un curioso caso di omonimia che lo porterà in un mondo molto più decadente e contorto della sua routine fatta di spinelli e partite a bowling con i suoi amici. Quello che colpisce in tutta questa folle cornice è l'aplomb disillusa, distratta e disotrta dalle droghe con cui questo personaggio, dalla battuta sempre pronta, riesce sempre a rapportarsi a qualsiasi situazione, anche la più incredibile che passa sotto gli occhi dello spettatore che alla fine idealizza la filosofia di vita del protagonista come un possibile deterrente al folle mondo che gli sta intorno.
A te che per certi versi più volte ti sei identificto nel personaggio di Drugo (Il Jeff di cui sopra che pure ti assomiglia) e che gli anni 90 te li sei beccati in fronte prendendoli in contromano senza mai scansarti nei tuoi deliri alcoolici, il film in questione rappresenta una pietra miliare nella storia del cinema. Con i suoi "film nel film" in cui alcune parentesi lisergiche vengono raccontate come degli episodi interni alla pellicola (non spoilero oltre) e i dialoghi e personaggi studiati ad arte, questo film ha fatto scuola. Con la S maiuscola!
Voto: 5/5
Ok.terza recensione e un voto pieno. Ma non abituatevi se vedete voti alti, stiamo parlando della mia selezione personale del meglio del meglio. Ma questo film qui va visto sul serio. O continuate a starvene li infondo, ad arrotolare caccole che con non chalance ataccherete poi sotto al divano.
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