Uncharted 4




Ma come? scrivi la recensione del 4 episodio di un videogioco omettendo quelle degli episodi precedenti? Si! Il Blog è mio e lo gestisco io. e poi scusa, mica lo hai chiamato recensioni accazzo per nulla! Precisini siete ancora li a cercare le i senza il puntino? ok, per voi le piazzole li infondo fra le tagliole per orsi. Per tutti gli altri Let's Goooooo.......

In realtà ci sono un paio di cose da dire se decido di partire dalla recensione di uncharted 4 oltre al fatto che il mio sistema calculico è 1,2, tanti.

Uncharted 4 infatti è,appunto, il quarto episodio di una saga che, con questo gioco , approda sulla playstation 4, proponendosi come un'autentico blockbuster e promettendo a mamma Sony un'aumento del fatturato grazie alle vendite previste.

I primi tre episodi si spalmano durante il quinquennio precedente, finestra temporale in cui Sony ha, attraverso la sua play3, presentato Nathan Drake, archeologo, avventuriero, cacciatore di tesori.
Che poi questa roba dei cacciatori di tesori ciclicamente torna fuori , come gli zombi e le gonne pantalone (che tu personalmente elimineresti assieme alle donne che le portano, ma tant'è....) ma come argomento è talmente specifico che potrebbe starci una postata ad hoc(sugli avventurieri che negli anni tornanto, non sulle gonne pantalone...).
Comunque cari affezionatissimi del joypad sappiate che attualmente in commercio potete trovare su play 4 La Nathan Drake collection che include i primi tre episodi rimasterizzati un super mega ultra accaddì per i vostri supermega televisori.

Ma torniamo al gioco. Attraverso le puntate precedenti Nathan Drake incrocia la sua storia con un sacco di personaggi ed il lavoro fatto da Naughty Dog (il team di sviluppo che ha curato il gioco) è davvero lodevole nel creare da parte del giocatore un legame profondo e quasi intimo con il protagonista, spesso intento in arrampicate spaventose quanto coinvolto in sparatorie agguerritissime con chi come lui, pensa alla gloria eterna legata alla ricerca dei tesori di grandi conquistatori come Marco Polo o Lawrence D'Arabia. I colpi di scena saranno sempre di altissimo livello, e la componente ludica si fonderà spesso con l'evoluzione dei personaggi e del rapporto che li vincola fra loro. Vivremo svariate finestre temporali della vita di Nathan e de suo amico Victor, Figura paterna e guida. Scopriremo chi negli anni è entrato ed uscito dalle loro vite e del perchè i due siano così legati dall'ossessiva ricerca dei tesori e delle avventure che ci fanno ridere alle loro battutine quanto riflettere sul fatto che la Vita cambia continuamente e non smette mai di riservarci sorprese.

Ed è a questo punto che arriva Uncharted 4. E benchè mentre scrivo queste righe io sia consapevole che Naughty Dog ha in cantiere un'altro spin off in lavorazione su questa serie, L'aver finito praticamente in un soffio il gioco (che per inciso ho voluto in legendary edition) mi conferma che Nathan ha ancora una volta traghettato i giocatori sulle rive di playstation 4 con un blockbuster di proporzioni epiche. Non c'è stato un momento in cui personalmente io non abbia amato giocare a questo gioco, soprattutto alla luce di una grande scoperta che Il protagonista fa in questa storia. Al classico parter di amici, nemici e compagni di scorribande a cui il mondo avventuroso del nostro Nathan Drake siamo già abituati, scopriremo che il protagonista da noi controllato ha un fratello da cui è stato separato dal suo inevitabile destino di ladro/gentiluomo di reliquie.

Assieme a questo importante avvenimento assisteremo ad un passaggio d'età e ad un evoluzione dei personaggi che ci farà ancora una volta capire quanto il mondo a cui loro appartengono sia forse una pia illusione, e in più di un passaggio rifletteremo con loro se e quanto tutto quello per cui loro si sono battuti e tutto quello in cui loro abbiano creduto sia stato qualcosa per cui valeva la pena di combattere, con profondissime fasi introspettive che alla fine ci portano, come giocatori, a riflettere sulle nostre vite.

Amore, avventura, fede cieca nelle proprie scelte con sporadiche disillusioni verso la vita e a tratti cocenti delusioni verso le persone in cui si sceglie di credere punteggiano una trama superba ricca, come già detto, di colpi di scena. Un gioco che ci porterà per mano fino alla fine di un mondo in cui, forse, ache i buoni hanno un spazio per loro nella storia umana.

Voto: 5/5

Grande. Immenso. Non si può non giocarlo, ed anche i cosiddetti hardcore gamers non possono non restare colpiti da questo grande tributo alla creatività dell'uomo in un mondo dove ormai ci sono sempre più mezzi e sempre meno idee. L'unico rimpianto forse, che c'è chi questo gioco lo ha giocato come primo episodio, ignorando che alla fine ha esplorato la cima di un iceberg che, li sotto, negli anni, ha avuto veramente molto di più da dire.


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