Ready Player One, Il film



Ti sbagliavi. Come per altro ultimamente succede spesso (o come una misteriosa cospirazione tenta di farti credere). ma oh, chi non prova non sbaglia, cari beoti alcolizzati al soldo della multinazional-corporazione che gestisce la suddetta cospirazione. Tutti d accordo? favorevoli? contrari? astenuti? ma andiaaaamo.....

Ti sbagliavi dicevi, perchè questo Ready Player One, al contratio del libro superbellissimo che ti sei bevuto in una setitmana, a tirarla ad indovinare come dicevi tu rischiava di risultare l'epic fail dell'anno.

Quindi chini il capo e aspetti frutta marcia e sputi sul palco.

L'unica, dici l'unica cosa che avrebbe potuto salvare questo film (se le cose fossero andate come dicevi tu) era che il film era targato Spielberg. Ed hai detto nulla.
Ma le cose, per fortuna o per disgrazia sono andate diversamente.

Cosa sarebbe successo se le cose fossero andate in base alle previsioni che facevi qui?
Semplicemente che, riducendo all'osso questo film il target medio che va dai 15 ai 30 non ci avrebbe capito nulla. Parlare di Delorean con i led di K.I.T.T., di atari 2600, della mezza miliardata di comparsate da tutta la cultura pop anni 80 sarebbe risultato ai più uno show di pupazzi che hanno fatto il loro tempo agli occhi dei più giovani. Il film avrebbe perso il suo valore trasmesso con amore dal libro, e, cosa non meno importante, sarebbe dovuto durare ventordicimila anni luce.

Che ti combina la produzione allora nel tentativo di salvare capra e cavoliamerenda?
Taglia di qua, taglia di la, taglia i Def Lepard, Taglia il pianeta arcade fatto di sale giochi e organizzato visivamente come Il primo cabinato di Warzone, taglia i comprimari di qua, dungeons and Dragons di laaaaa....

Dice alla fine dice: che cazzo è restato dell'idea originale che hai amato?

Bella domanda. Tu stai ancora tentando di capirlo. Forse il vero boss di fine livello (tuo figlio che ti sei portato dietro al cinema e che stai crescendo a pane, libri game, D&D perlapputamente e cose così) sembra aver gradito.

Laddove nel libro ci sia Wargames-con-Matthew-Broderick come prova di fine livello per la prima chiave, nel film c'è Shining; Laddove ci sia stato un cabinato che sparava i Duran Duran nel film c'è Van Halen con la sua sempre verde "Jump".

Ma a te, palato non troppo sopraffino tutto questo non bastava. E c'è qualcosa che non ti ha convinto del tutto. e mica è un brutto film eh, ma il sapore di fondo di queste due ore e trentacintue ti hanno lasciato un retrogusto dopo il salatissimo cesto di pop corn che ti sei ingurgitato tutto non avendo cenato quella sera....

La Columbus del girato non ha quel sapore così decadente del libro. Il mondo ereditato da Wad3/Parzival e compagni non è quell'isteria di massa che si legge fin da subito sulla carta dove si  inizia con quel "cani e gatti vivono insieme fra i sacrifici umani" del quartetto che si faceva strada a suon di protonpack a New York nel 1984.

La patina da produzione pangalattica si percepisce fin dalle prime apparizioni del protagonista e rispecchia il cambio di tendenza voluto da Disney per gli Star Wars. No violenza e no Politically scorrect c'è scritto nelle clausule in piccolopiccolo.

Qui, nonostante il mondo abbia abbandonato l'umanità lasciandola allo sbando c'è una saturazione sui colori che segue le linee guida delle pellicole adatte a tutte le età che vanno in questo 2018 alle volte così volutamente anni 80.

L'unica via di fuga da questa realtà forse troppo satura (e non solo nel senzZz del colore), come dicevi quando parlavi del libro, dove tutti si trasferiscono virtualmente, è questa Oasis, questo universo virtuale dentro a cui appunto, la gente vive, studia e lavora.

Essendo passato qualche giorno da quando hai visto il film però, ora a ripensarci capisci cosa non ti tornava. Cercando un'equazione adatta, Oasis sta alla via di fuga come la realtà di quel film sta al declino mondiale. Altrimenti se fosse tutto così soft e colorato nel mondo cosa ci andrebbe a fare la gente su Oasis?

Unitamente a questo, se per il suddetto problema di comprensione generazionale trasliamo quindi i riferimenti culturali dagli 80 al 2000, verrà fuori qualcosa di più comprensibile alle masse di gamers che da domani si faranno chiamare Gunters, tanta è la figaggine delle comparsate presenti in queste 2 e passa ore.

Ed ecco quindi snaturato il risultato finale. Ready Player One è si  un bel film. Ma non come avrebbe dovuto essere, e se lo fosse stato probablmente non avrebbe funzionato.
Qualcuno inoltre ha parlato di Spielberg, dicendo che infondo la magia del suo E.T. non funziona più in questo 2049 ipercinetico ed iper-poli-cromatico.

Su questo concordi solo in parte. Non che la magia nelle sale del cinema sia quella di una volta, ma di per se questo mastodonte in CGI sa darsi un tono nei momenti giusti. facendo sorridere di tanto in tanto alla citazione giusta.



Voto 4/5


Prendete un'operazione nostalgia, infarcitela di fan service, servendo milioni di dollari necessari a sciolinare citazioni sul secondo periodo più bello della tua vita; lasciate cuocere abbondantemente, condite a fine cottura con una storia di fondo al minimo sindacale sui buoni VS il mondo violento e corrotto delle multinazionali violente e corrotte ed otterrete 40enni felici e bambini stupefatti. E di questi tempi direi che va anche bene.







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