Strung Out: Transmission Alpha/Delta (lacolonnasonoradellatuavita #6)



UFF.... e 6! Questa cosa della colonnasonoradellatuavita© non fa tanti click in realtà. Non quanto come quando scrivi di film. Ma è bello essere fermato per strada daggente© semisconosciuta che ti chiede una dritta su cosa ascoltare.

Ma tralasciamo te che ti lodi e ti sbrodi di inezie successe una volta o due e parliamo di questo disco.


Tecnicamente ineccepibili. stilisticamente su un altro pianeta, su un altro universo, su un altro sistema solare, alle volte ti chiedi come sia possibile che una band in giro da così tanto tempo sia in grado di partorire idee così prolifiche album, dopo album, dopo album.

In fondo il perchè lo sai. Perchè quando una band diventa un'istituzione da portare i propri fans a tatuarsi il loro nome le cose sono due: o siamo di fronte al delirio collettivo o l'idea del gruppo stesso ed il prodotto dello stesso si astraggono talmente tanto dai canoni classici del genere di appartenenza da dominare in maniera assoluta ed incontrastata il contesto in cui tutto questo è inserito.

Cosa cazzo hai scritto fino a questo punto? Forse non lo sai nemmeno tu. O forse lo sai fin troppo bene, perchè ti ci sei trovato invischiato più di quanto ricordi nel tuo passato...

Il dato di fatto su chi sia questa band, ancora una volta, comunque è assodato. E tu come sempre arrivi puntualmente tardi su questo album del 2015. Ci arrivi alla  vigilia del prossimo album di questi immensi Strung Out, che invecchiano veramente come il buon vino. Che sia dall' esperienza maturata che gli fa evitare di restare sempre allo stesso punto evolvendosi a poco a poco in una tangenza sempre più prossima all'eccellenza?

Perchè è di quello che stiamo parlando. Laddove il punk nasceva nei 70 come un genere per reietti e sbandati qui ci troviamo di fronte ad un genere che delle sue origini conserva solo la parola, che fa parte della definizione di una sua evoluzione.

E l'evoluzione qui si percepisce. Chi si trova ad approdare sul sistema solare Strung Out da questo punto dovrebbe cercarsi su spotify tutto il loro scibile e immergersi in anni di loro ricerca per capire chi questa band sia. Qui andiamo oltre ad i concetti di retaggio e scena musicale in se.

Far suonare così i componenti di una band parte dal concetto di chimica fra i componenti maturata nei decenni e finisce alla continua ed ossessiva ricerca ed aggiornamento di quello in cui si crede per fare delle proprie vite delle cause in cui credere ciecamente perchè non ci sono alternative. La passione è tutto.

Qui il credo non ha compromessi e si chiama musica nel suo stato puro e semplice.

E quello che ti fa intravedere la morte nel cuore è che chi ascolta musica e basta questo non lo può capire.

E vi prego, 98% dell'umanità che si gasa ascoltandoli, non pensiate che il sottoscritto vi stia snobbando o che.

A voi, quelli che si tatuano gli isotopi del loro logo sul corpo, quelli che crescono sentendosi parte di qualcosa ascoltando la musica di Jason, Chris, Jake, Rob, Jordan e del compianto Jim, io non vi snobbo. Io vi ringrazio, e (cosa più importante ) loro vi ringraziano. Senza il vostro supporto, a loro detta (almeno lo ha detto a me Chris un giorno su Instagram), gli Strung Out non sarebbero nulla.

E questo "Trasmission Alpha/Delta" resta fedelissimo alla linea, con canzoni velocissime, a tratti incazzate come il male alle volte sfumando in maniera vagamente (molto alla lontana) pop, conferendo quella nota melodica ai pezzi che assumono il marchio di fabbrica che rende questa band questa band.

Impossibile per te non tirare l'orecchio scindendo l'esemplare lavoro di Jake e Rob, due chitarristi che a tratti sembrano uno nella precisione millimetrica e nella dedizione assoluta profusa nella ricerca degli arrangiamenti, sempre pensati in maniera perfetta e sempre frutto di idee geniali e fresche.

Ascoltare e capire il lavoro delle due chitarre significa percepire costantemente sempre due giganti che si contrastano senza mai prevaricare l'uno sull'altro. Sempre in perfetto equilibrio, sempre al limite del folle dinamismo inarrestabile.

Non da meno sono Jordan e Chris,la cui altrettanta esperienza si sente in ogni colpo di cassa triggerato ad arte in fase di mixing, e in quel suono squillante ma fondamentalmente caldo del basso, che riempie il fondo di una musica in maniera lapidaria e completando delle basi eccellenti.

Ed alla fine arriva Jason, voce sempre più matura e sempre più adatta al quadro generale, che convince e racconta storie distopiche e di disperazione urbana, laddove le strade della Simi Valley schiumano di droga e di storie di tutti i giorni, alternando momenti di speranza nella ricerca ossessiva di testi scritti da autentico feticista della parola e della poesia decadente che, mano a mano, anche in questo caso, è maturata negli anni, facendo realizzare al cantante il crescente potenziale delle sue idee.

Voto: 5/5

Signori. Questo è lo standard. Uno standard che alza ancora l'asticella ponendo un grande faro da scorgere nella nebbia in chi ascolta musica seriamente e fa parte dei duri e puri. Per chi come te legge a più livelli le cose, le sviscera e ne trae il meglio come può (leggesi da musicista cazzone che copia dai migliori) questo "Transmission Alpha/Delta" è l'esempio da seguire, inarrivabile ed eccellente.
L' umanità tutta ringrazia.

Link spotify

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