Cf98 - Storymakers (la colonna sonora della tua vita #10)



Karolina doveva nascere uomo. Glielo disse molto tempo fa sua madre. Non lo so come a suo tempo  lei abbia preso questa considerazione. Posso parlare da papà, pensando alla mia famiglia e a quanto è difficile educare i figli oggi (ma sono abbastanza sicuro che comunque i figli sono sempre una benedizione) ed a quello che mio padre mi ha detto tutte le volte che mi ha disapprovato. Ma non fermiamoci a piangerci su. Perché non lo ha fatto nemmeno Karolina.

Mi sono fermato più volte a pensare a chi fosse lei, specialmente da quel lontanissimo 2006 in cui, in tour  in Polonia con gli Ishwara, forse la band più importante in cui ho suonato, l’ho conosciuta in veste di cantante di questi CF98.

Perché al di là della sua storia e del perché sua madre un giorno di molto tempo prima le abbia detto una frase del genere, la ragazza, ha focalizzato il suo talento di cantante fino ad arrivare, qualche anno dopo, a scriverci una canzone, “Buffalo’s eye” che mi faceva conoscere la sua band catalizzando la mia attenzione qualche settimana prima di partire per quel leggendario tour che ha per sempre cambiato il mio rapporto con la gente con cui suonavo. Quei giorni furono leggendari, generando attimi di difficoltà alternati a momenti memorabili destinati a restare nella memoria di chiunque abbia vissuto quel viaggio.

Qualche giorno fa, poi, tornando sul pianeta CF98, nel frattempo approdati su spotify come ogni band che si rispetti, scopro non solo che quella “buffalo’s eye“ che li ha fatti debuttare molto tempo fa in una galassia lontana lontana ha subito un reboot fantastico (registrare le stesse canzoni anni dopo fornisce una potentissima retrospettiva su chi sia il gruppo), ma che la band non si è adagiata sugli allori del successo acquisito registrando dischi su dischi, arrivando a questo bellissimo “story makers”, in cui la/i ragazzi si raccontano ancora una volta.

Ed al di la che poi alla fine Karolina (che si doveva chiamare Carol) sia diventata pure molto bella negli anni (ma queste sono mie considerazioni:) ) ne ha fatta di strada con il suo gruppo, ed anche se come avrebbe voluto mamma non è diventata un "presidente che dice cose senza senso" o un "belloccio alla ricerca di ragazze", oggi lei è a cavallo fra un'istituzione nazionale e la frontgirl di uno dei più grandi gruppi della sua Polonia, che in questo disco viene raccontata fra risvolti politici e vita da eroi di tutti i giorni. Perché al di là di quello che questi Cf98 stanno realizzando, la loro semplicità come persone dovrebbe essere di esempio anche qui in Italia, dove ogni gruppo si fa blandamente gli affari suoi il più delle volte, alla bisogna pretendendo qualcosa in cambio.

Il loro "Story makers" li racconta in tutto e per tutto, nella loro consapevolezza che loro nella storia la vivono, dando a punk e hardcore quel valore etico di cui c'è sempre stato bisogno, e nel contempo dando l'impressione che alla fine, in un modo o nell'altro, loro la storia la stiano veramente cambiando.

Veniamo al lato tecnico di questo album, perché la mia lunga carriera di musicista mi riporta alla mente influssi ampiamente maideniani (ma va?), non tralasciando qualche stacchetto ska-core sforante occasionalmente nel pop punk più alla mano, tutte scelte che comunque trovano costantemente un compromesso di altissima qualità nelle sessioni di recording di cui questo album è fatto.

Arrangiamenti, cori, stacchetti vari e soprattutto scelta dei suoni mi fanno capire che qui nulla è lasciato al caso: si sente esperienza, competenza ed enormi capacità nel traghettare nei nostri tempi un genere che ormai si è evoluto restando al passo con la loro grande storia.

Voto:5/5

A vederla così, direi che tutto sommato Karolina ha fatto bene a nascere donna. Perchè questo "Story makers" è estremamente ben fatto. E chi la affianca nella sua visione fra basso, chitarre e strumenti sa quello che sta facendo, perchè questo album è pieno di quel punk anni 90 che io adoro, a tratti furioso alla "raised fist" (parlo delle basi) a tratti più divertente e scanzonato riportandomi alla memoria delle scelte stilistiche di gruppi più soft (Millencolin, New Found Glory)

Vi allego un po' di roba uscita in concomitanza con il disco. Ascoltatelo!



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