Candidato a sorpresa



ATTENZIONE! questa recensione contiene cunilingus, fellatio, feci (beh, quelle no, ma faceva figo scriverlo), scandalo e sesso in cambio di favori politici. E' fatta apposta per turbare ed offendere le menti ottenebrate che si sentiranno chiamate in causa (cosa che non volevo fare) ingiustamente, perchè, il film di cui parlerò, è imperniato su queste tematiche. A tutti gli altri, buona lettura.

Tutto questo per dire che, parlare di politica ad un qualsiasi livello è, praticamente sempre, mettere il culo in una pedata grande così. Per cui non sono qui a parlare di politica, sperando che chiunque possa sentirsi offeso qua questa recensione (politico e non) sia abbastanza intelligente da capire che ormai nel cinema, parlare di uno scenario politico come quello di questo “candidato a sorpresa” sia, fondamentalmente, satira (E come ci ricorda il buon Luttazzi, la satira fa un po’ quel cazzo che le pare). 

Quello a cui ho ripensato, riscavando nei recessi polverosi della mia mente, quando mi è capitato di guardare questo film, qualche giorno fa, è stato quel bellissimo “signore e signori, buonanotte” tutto italiano, interpretato da quell’immenso Marcello Mastroianni, nel 1976, in questa scena:



Ora giochiamo alle differenze, perchè oggi è così:



Se da un lato, (e non per sparare, come detto, a zero sulla classe politica) quel film ritrae quello che in più di trent’anni non è cambiato con una disarmante puntualità, salto a piè pari all’oggi, senza fermarmi per il via e ritirare le ventimila lire, constatando che, questo “candidato a sorpresa” ha, sicuramente due grossissimi punti a suo favore.

Il primo è che, al nonsense generale della tematica di fondo, discussi in questi ottantacinque minuti, le figure di Will Ferrel e Zack Galifanakis sembrano nate apposta per interpretare questi ruoli. Se da un lato Ferrel Esce da dei film assurdi (Zoolander, Step brothers, Talladega nights, per citarne alcuni) che hanno battuto la storia e l’evoluzione della comicità moderna, mentre dall’altro Lo Zack si è affermato con la famosa trilogia di “Hangover”, toccando punte di follia assolute portare da situazioni ancora più strampalate e comicamente diverse del primo attore, questo film rappresenta, per entrambe le figure, un terreno comune nel quale dare "il peggio di se’stessi" tramite i personaggi che interpretano e che gli sembrano cuciti addosso.

Ferrel è un politico rodato ed affermato che al rinnovamento del suo mandato cade vittima di uno scandalo a sfondo sessuale (MA NO!), mentre Galifanakis è un padre di famiglia di provincia che viene proposto e pompato dall’opposizione del primo deputato.

Lo scontro fra i due, se guardato a sé stante, rappresenta secondo me una lezione di recitazione senza precedenti. Nel contempo mi sono tornati  a mente gli ultimi “qualunquemente” e “tutto tutto niente”, ancora una volta nostrani ed interpretati dal Grande Albanese.

Ma tornando al film, pur nulla togliendo ai prodotti nostrani, personalmente ho trovato questo “deputato a sorpresa” molto particolare, perché se da un lato è vero che alla satira tutto è permesso, oltre ad una certa soglia viene ancora da stupirsi che, queste cose, oggi succedano. Ed allora il valore della satira da comicità semi innocente assume un ruolo educativo, perché ancora una volta la parete della finzione viene sfondata in favore di una disarmante realtà per cui risulta difficile girarsi dall’altra parte per chi guarda.

La conseguenza dei discorsi, l’esasperazione del nonsense di Ferrel arrivano a distorcere in maniera incredibilemente credibile le risate di chi guarda, alle volte subito dopo smorzate dal fatto che, in ogni battuta esagerata, si cela sempre un 70% di verità.


A quel punto il mio piano di ragionamento si sposta puntualmente oltre a quello che vedo; la mia incapacità di comprendere un mondo dove girano così tanti soldi e vizi da creare uno status di vita fatto di eccessi che non potrò mai capire (perchè non ne faccio parte), non mi fa più ragionare su quel 70% che io penso vero, ma sul restante 30, il cui solo pensiero mi terrorizza (QUELLA scena della telefonata mi fa pensare che, per quanto assurda, a qualche politico possa essere successa davvero)

Voto: 4/5

non il massimo dei voti perchè, alle spalle di questi attori, c'è ben altro da vedere per capire il loro retaggio ed il perchè, oggi, siano finiti a fare questo film, che dietro a delle scene in cui uno si piscia sotto dalle risate, si nasconde una satirica fotografia dei nostri tempi.

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