The snatch - lo strappo
Fatta questa importantissima premessa che non sai se lasciare nella bloggata e di cui non sbatte una well-loved a nessuno, diresti che questo "the Snatch" sta a "La stangata" come "Starship troopers" sta ad "Aliens - scontro finale"
The Snatch, quello degli zingari (ehm...dello zingaro, quello qui sopra), dei gioiellieri ebrei, dei ladruncoli di strada ambientato in quella Londra dove tutti sanno e nessuno dice, per l'appunto, ti ha ricordato (come il suo predecessore "lock and stock") quella "stangata" con Paul Newman di molterrimi anni prima, quando tuo padre gioiva a condividere con te queste pietre grezze del cinema degli anni belli.
A differenza di questo grande predecessore, però, il regista Guy Ritchie ha diretto un film dalla trama molto intricata, che focalizza l'attenzione su svariati personaggi che compongono una storia, a tratti adrenalinica ed a tratti simpaticamente spassosa, i cui tasselli verrano a comporsi in questi 104 minuti, facendoli ricomporre a chi guarda creando un'interesse ed un'attenzione.
Va inoltre detto che il Guy, partendo da un film antecedente molto simile, ha preso di sana pianta il cast che aveva in quest'ultimo e lo ha riscritturato in blocco per questo, disponendo già di materiale umano di altissimo livello che sembrava reggere una sceneggaitura analoga, mettendoci nel contempo in mezzo Il Brad, che è come dire "Ok, con lui è ovvio che faccio il botto se trovo una scena per farlo recitare mezzo nudo" (sessuoligia spicciola #1)
Ma non pensiate che il tuo pensiero vada solo a questo. Non è la tua specialità parlare di addominali scolpiti degli uomini. Ed il film, che anche in questo caso ha molto di più da dire, non si ferma certo qui.
Perchè a tuo avviso la caratterizzazione di tutti personaggi, è fatta talmente bene da restituire in risultato onestamente autentico in cui tutti e nessuno sono personaggi, e dandoci l'impressione che, analogamente alla vita reale che il più delle volte è governata da quella maledettissima legge di Murphy, quello che potrebbe andare storto finisce sicuramente per andare storto.
The Snatch è un quadro con una cornice che poi, anche se non si penserebbe, alla fine riescono a coincidere in virtù del fatto che si raccontano troppe cose, mai ponendo un punto veramente focale, a tratti con momenti crudi raccontati per quello che sono, a tratti raccontati con uno stile a cavallo fra il kitch ed il videoclip.
Questo film è la miseria di un incontro di boxe clandestino a mani nude madido e sudato, una rapina finita male, un traffico illegale di diamanti, un violento e comico patchwork che porta il suo fruitore alla deriva mentale lasciando che questo sia il collante attentivo che lo porterà a chiedersi come finirà.
Voto: 5/5
Il tirocinio di "lock and stock" ha probabilmente portato Guy Ritchie a pensare che quest'ultimo fosse un prodotto da valorizzare e sgrezzare ad uno stato evolutivo che è diventato questo "the Snatch".
Tu sorridi, rimetti su il dvd e schiacci play. ancora ed ancora.
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