Un lupo mannaro americano a Londra
Giusto per enfatizzare il tuo disagio del momento, così su due piedi devi appuntare che:
- Gli horror di ottima fattura come questo non dovresti vederli in periodi così;
- Avresti avuto un dvd di questo film: a chi lo hai prestato? No, perchè era un prestito eh, brutto ladro maledetto
Alla luce di questo, ormai sei sempre più consapevole che il mondo è diviso in due categorie:
Quelli che comprano i dvd e quelli che li chiedono """in prestito"""
E così, il mondo dell'intrattenimento vive grazie alla prima categoria, specialmente di quelli che devono comprare il film una seconda, terza e quarta volta, ripromettendosi di non prestarlo mai più, quel film. tipo te, tipo.
Cosa dite? Segnarti a chi li presti? Siamo seri, chi lo fa, e soprattuttamente comunquemente da oggi non presti più film. Così sia scritto, così sia fatto. Quindi cari amici, familiari, amici di amici, cariche pubbliche e quant'altro, Quando passate a casa mia fate come se fosse una biblioteca, ma senza prestiti. Amate la bellezza di quello che colleziono, sfogliate, guardate, toccate con mano ma lasciate li. E se vi viene in mente di chiedere perchè non puoi prestare ringraziate chi prima di voi ha preso senza tornare.
Tanto lo sai. questa storia non finirà mai. e ci ricascherai con le scarpe. Lineare.....L'amore per le tue passioni è troppo grande per non condividerla con le persone a cui tieni.
Poi un giorno comunque su questi teleschermi presenti una caccia all'uomo con taglie sulla testa a quelli che ti ricordi non ti hanno più tornato i filme e/o gochi e/o fumetti. Di alcuni di voi ho memoria. (in realtà no, o forse si, ma un po'di terrosimo psicologico serve... quindi dormi preoccupato caro e "forse" inconsapevole ladro)
Comunque non dovevi guardare questo film ieri, anche se come ogni volta che lo guardi, devi constatare che è un gran film. Anche a distanza di anni, ed altri film nella media inferiori (MAVAAAAA) Il re resta arroccato nel suo castello, ed ha ancora molte frecce al suo arco.
Perchè? semplice. è il primo (o quasi). E l'anno della sua realizzazione, il 1981, la dice già tutta. Gli anni migliori. Meno mezzi, più idee, meno concorrenti da sbaragliare, ma soprattutto una bella storia fine a se'stessa che ti attacca alla tivù dall'inizio alla fine.
Certo, pensi: ma quanti lo hanno visto questo cult movie? A parte quelli come te intendo.
Perchè a cercare di capirlo, devi constatare che effettivamente anche gli anta che ti stanno intorno non lo hanno visto, o addirittura non ne hanno mai sentito parlare.
E a tutta quella gente li tireresti il solito coppino violentissimo, ma senza pensare alla giusta punizione sulla pubblica piazza ed esposizione di carcasse ed organi al pubblico ludibrio fai un salto indietro negli anni, per una volta copiaincollado da wikipedia questo simpatico aneddoto su questo film.
“ L'idea del film fu partorita nel 1969, quando Landis, a quell'epoca attrezzista cinematografico di 18 anni, si trovava in Jugoslavia per le riprese de I guerrieri, diretto da Brian G. Hutton e interpretato da Clint Eastwood e Donald Sutherland. Durante il tragitto, che lo doveva a portare da Belgrado a Novi Sad, il traffico fu però bloccato all'altezza di un crocevia dove in quel momento si stava celebrando un funerale zingaro. Sceso dall'auto e giunto sul luogo, si trovò davanti a diverse persone e un prete che stavano seppellendo un uomo, noto stupratore della zona, ucciso mentre stava tentando di fuggire, avvolto in una tela da imballaggio e cosparso di rosari e trecce d'aglio. In effetti rosari e le trecce servivano allo scopo di impedire al cadavere di rialzarsi e commettere altri crimini. Il progetto prevedeva che, in un'epoca dominata dalla razionalità, nello stesso anno l'uomo sbarcava sulla Luna mentre sulla Terra ancora esisteva gente che credeva nella possibilità di un ritorno dalla tomba dei morti, cosa che ha attratto la curiosità del giovane regista e gli ha fatto credere che quello poteva essere un ottimo spunto per un film horror.”
Ti pare di immaginarlo, John Landis fermo a quel crocevia in cui, in quel 1969, durante un’estate assolata all’imbrunire, guardava questo curioso rito funebre, facendosi spiegare da qualche locale cosa stava succedendo.
Ti pare di immaginarlo nei 10 anni successivi, in cui sporadicamente ripensava ogni tanto e sempre di più a quell’accadimento, facendone gradualmente un’ossessione. E mano a mano che l’ossessione cresceva, il ricordo si distorceva, diventando sempre più spaventoso. Il cadavere si alzava e si trasformava, diventando una bestia immonda e passando dal ruolo di stupratore ad empia bestia assassina.
Ed eccoci davanti alla tv. Oggi. Cosa si può dire più di quanto non sia stato detto?
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Potresti
dire che adori la bucolica campagna da cui tutto inizia, così sinistra e spaventosa
da terrorizzare semplicemente per quello che non viene mostrato (regola d’oro
per un horror di successo #1) e pronta ad ingoirati nella notte fredda, dove nessuno oserà cercarti.
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Per
l’amico che ritornerà negli incubi del protagonista, con quel suo fare comunque
amichevole ma portando chi guarda in un incubo verosimile in cui non si capisce
dove finisce la realtà ed inizia l’allucinazione.
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Per
QUELLA trasformazione del protagonista, forse mai resa così bene in un film sui
lupi mannari, senza CGI (meno mezzi e più idee dicevi all inizio…)
e così, su due piedi, ti fermeresti qui. Le liste che vanno oltre ai tre punti non piacciono a voi simpatici perdigiorno, e comunque questi sono solo alcuni degli elementi portanti di una struttura che comunque ha funzionato, e se ci fosse la voglia di imparare qualcosa oggi potrebbero funzionare ancora oggi. E se a questo aggiungiamo imbarazzilioni di citazioni in fumettame, videogiochi ed altri film vari, oltre che ad una EPOCALE colonna sonora (“Bad moon rising”, “Blue moon” per tirarne fuori due, così, a braccio) tematizzata su leggende locali centrate sulla luna, diresti che questo film avrebbe fatto da battistrada per decenni nella scena dominando incontrastato. sui suoi improbabili seguiti el lupamemannaro vario.
Voto: 5/5
Quando la mente umana spazia sui propri trascorsi è in grado di trascendere dai concetti classici fino ad evolvere il vissuto dell’individuo distorcendolo e creando grandi idee. A quel punto, se l’idea è buona, il risvolto pratico di questo processo creativo partorisce un film così. Clap Clap.
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