Gravity
Attenzione, fruitore quasi sicuramente uomo che hai cliccato sui socialcosi e sei approdato su questo blog. Questo era un test. per vedere quanto tira la pheega in un immagine di donna in shorts e canotta spiattellata la alla "viva il parroco" per crescere i clicks in un blog.
No, perchè quando hai scritto di quella gran figata di "the Martian" il post non se lo è cagato nessuno.
Embè, dice, ora che hai dimostrato che il mondo è delle donne in nome della loro f....ascinosa bellezza?
Beh, si, un paio di idee le hai, tipo spiattellarlo in faccia alle donne che dicono che non è vero. Egnente. la recensione non c'è, andate via...
…..Siete ancora li? bene, questo era il secondo test. Per vedere la vostra fedeltà. Bravi. siete arrivati uno.
E comunquamente La Bullock tu la adori. E più invecchia più è pheega. Oseresti tecnicamente perfetta.
Come si comporta sul set di questo Gravity? Tu diresti bene. Forse, ma dici forse ti è piaciuto di più "the martian" se devi cercare un competitor, ma ci arrivi dopo.
Quello che la stragrande maggioranza delle persone detestano di questi film è sicuramente l'ansia. E tu sei stufo di sentir fare questi discorsi.
"mammamia, mi fa troppa ansia" o "no no no no no. non fa per me" E poi sono gli stessi ad averlo visto senza mai staccare gli occhi dal film.
E questo te la dice praticamente tutta sulle persone e sul film. Quindi partiamo dall'assunto matematico che i film che fanno ansia sono fatti per quello. PER FARE ANSIA. Perchè è la leva che, nel genere, fa di un film un buon film.
Detto ciò, come si comporta la Bullock in questi 90 minuti senza spazio per tempi supplementari orchestrati da Alfonso Cuarón?
A differenza del Matt ""Mark "Iron man" Watney"" Damon, Sandra "Ryan Stone" Bullock non è un'astronauta. Il suo ruolo è a cavallo fra la consulente della nasa e la scienziata.
Questo già porrebbe diversamente le carte in tavola, vista la sua infarinatura blanda sulle tecniche di sopravvivenza spaziale. E lo si percepisce fin da subito. Perchè lei sa come si fa, ma non avendolo mai fatto al di la dei webinar e delle simulazioni non ha molte ore da operativa.
Dice: ok, pheega sei pheega, ma se ti capitano le disgrazie spaziali tipiche di questi film che fai?
E qui viene il punto. perchè il freddo siderale dello spazio, che ci piaccia o no, non perdona. E lei lo capirà, portando le proprie speranze (già in partenza misere viste le sue capacità) ad affievolirsi gradualmente.
Cosa ha rappresentato per te questo film? Per te è stata una continua botta di adrenalina. 90 minuti ininterrotti di sfida ai limiti umani. Un monito a non molare mai. Perché ancor una volta si finisce il film pensando alla solitudine umana, alla condizione che come la si metta la verità è una: si nasce e si muore soli. E la sfida con il tristo mietore è una prova continua. A non lasciarsi andare, ad avere quella disciplina che ci deve costantemente portare a pensare che comunque vada ci avremo provato.
Ed eccola l’ansia, come costante collante dei momenti in cui una speranza c'è e nel momento questa si sgretola sotto al peso della realtà (ops...volevi dire gravità) dei fatti.
Quell’ansia che divora l’attrice sempre e comunque, a parte quei brevi momenti in cui arriva quel gran figone di George “Kowalsky” Clooney, Astronauta rodato e solido a tentare di salvarla dall’oblio, conoscendo tutte le procedure del caso e sapendo esattamente cosa fare in qualsiasi momento. Il divario professionale fra i due si vede nella fiction, mentre nella realtà, come è giusto aspettarsi, a tuo parere ci si trova di fronte ad una grande prova da parte di entrambi gli attori, posti in ruoli così affascinanti e contrapposti. Un gran film insomma.
Chiuderesti tornato sull'argomento "the martian-sopravvissuto", poichè scatta nella tua testa il contestone. Diresti che è meglio il film con il Matt. MA hey! torniamo in cima alla pagina, Sai già benissimo chi vincerà la guerra dei click. Foto da italiano medio a parte, benchè a tuo modesto parere questo film sia inferiore all'altro, diresti che va visto. sisisi.
Voto 4/5
Il vissuto di tutti i giorni ti sprona a non mollare mai. tu ci credi, come la protagonista di questo film. e sei convinto che la grande lezione sia sempre e comunque di avere fiducia nelle proprie possibilità. Perchè almeno il rimpianto non sarà di aver mollato tutto lasciando qualcosa di intentato.
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