Alien e la ricetta perfetta del film perfetto.
Come già detto, sul fatto che gli alieni debbano avere sempre aspetti mostruosi potremo parlare per giorni. Oh, mai che una bellissima xeno-antropomorfa dalla pelle viola e dalle orecchie a punta faccia la sua apparizione in un film.... sono tutti brutti, con le squame, tanti denti e tanta fame di umani. o voglia di colonizzarci. o entrambi. Ci sarà un perchè? e certo che si! Agevoli listone:
- gli alieni brutti e cattivi ci dovrebbero far riflettere che non possiamo essere soli nell'universo. Ancor prima di farci paura dovrebbero farci capire che viviamo in una palla di fango troppo piccola per cui ci debba essere tanto spazio sprecato.
- il brutto e cattivo tira, ci fa fare i conti con le nostre paure. E poi questi film sono fatti apposta per far provare paura (quindi, la venusiana viola con le t3tt3 grosse non può esserci in questo campo da gioco)
-ULTIMO, ma non meno importante, all'alba dei tempi, questo alien rappresenta forse l'esempio più cristallino di come un sci-fi a tema horrorifico dovrebbe essere.
- Ultimissimo, giuri, a suo tempo Lemme, cantante dei motorhead, in un'intervista a metal hammer, rinomata rivista di settore sul giardinaggio ed il pollice verde il cui numero avevi rubato da regazzì a tuo fratello che di pollici verdi ne sa a pacchi, alla domanda "ma Lemme, se tu dovessi interpretare un ruolo in un film, quale sarebbe?"
E qui una lezione di vita ladies and gente. "Potendo decidere vorrei intrpretare gli slip di Sigourney Weaver in "Alien" "...
Dagli torto a Lemmy. Ma soprattutto dagli torto a Ridley Scott, che ha voluto la Sigourney, che negli anni (fino ad Avatar) è diventata il suo feticcio.... e come fai a dargli torto a gente di questa levatura?
E poi scusate, apriamo il ricettario di un buon film. Alla voce "film perfetto sugli alieni" troviamo di sicuro questi ingredienti:
-Buon regista (cielo)
-Pheega imperiale come protagonista (cielo)
-Componente tecnologico/fantascentifica (cielo)
-Location funzionale alla trama (cielissimo)
-I mostri (cielissimo³)
E a guardare questo film del 1979 c'è tutto. e tutto nelle giuste proporzioni.
Il regista lo conoscete. non mi pare ci sia altro da dire. Che il solo nome di Blade Runner vi metta tutti a tacere, LURIDI CANI pronti ad abbaiare i vostri SE ed i vostri MA! e poi giusto per gradire e mettere i puntini sulle i potresti citare, giusto per, chessò: "Martian - sopravvissuto", altri due Alien, "Legend", più un altro imbarazzilione di film non fantascienzi che sono tutta cultura.
La pheega. La Sigourney è bella al punto giusto da non scappare dagli alieni in tacco 20 con le tette ballonzolanti. questo decreta per lei il ruolo perfetto in questo film. Fisicamente atletica, sofisticata, pragmatica e con un’altissima capacità tecnica nella recitazione, già al tempo, in cui era un astro nascente nella scena mondiale.
La tecnologia. La Nostromo, la mastodontica nave in cui tutto succede rappresenta il veicolo commerciale perfetto. Le paratie, ogni singola intercapedine (anche quelle che non si vedono) le porte stagne, MATER, il computer che la governa, quella sua voce così distaccata e razionale, quei monitor a fosfori verdi che trasmettono i dati in maniera così minimale ma necessariamente semplice, quei cavi esposti ma ordinati, ci fanno intravedere una possibilista visione del futuro, così vicino ma che non è ancora arrivato. e che forse non vedremo mai.
La location. Nello spazio nessuno ti sentirà mai urlare. Nel freddo siderale la fuori tutto si ferma. E sei solo. Questo non è mai stato reso così bene. Perchè assieme alla nave che fa da tela inserita in questa fredda cornice, nemmeno i seguiti ambientati nello spazio di questi Alien si è riuscito a far di meglio. E ti torna in mente l'unica, razionale voce di Matter, che nel freddo della nave resta forse l'unico faro in quell'oscurità spaventosa che tutto e tutti si ingoia avidamente.
I mostri li metti alla fine, ma perchè vale la pena di spendere ben più di due parole su questo parto distorto ed insano della follia umana. E laddove gli altri sobbalzano sulla sedia quando nell'oscurità si vede quella doppia fila di denti, quella coda lunga, lucida ,squamosa e spaventosamente sinuosa e silenziosa che a poco a poco svelerà lo xenomorfo in tutta la sua orribile bellezza, tu vedi il genio creativo di Hans Rudy Giger, Artista tedesco che nelle sue deliranti lucubrazioni frutto di una vita travagliata e difficile, ha saputo incanalare nelle sue creazioni la capacità visionario scultorea, regalando all'umanità uno dei suoi peggiori incubi, imprimendocelo nelle menti e nel dna per l'eternità.
E come detto questi ingredienti, tutti e nelle giuste proporzioni, in questo "Alien" ci sono.
E trovi lodevole che chi ci abbia pensato sia riuscito a immaginarsi un universo che a sua volta ne ha contaminati altri, allargandosi a macchia d'olio e durando fino ad oggi nei vari sequel-prequel (seppur ad un altro livello). Con il senno di poi diresti tranquillamente che, al di la dei gusti e dei pareri, siamo di fronte ad un successo indiscusso, e ad un film che ha reso la storia dell'umanità molto più interessante.
Voto: 5/5
Restituire all'umanita un'icona del cinema ed uno dei migliori specchi in cui confrontare le proprie paure e le ansie non è una cortesia da tutti. E che si possa avere pareri discordanti sul fatto che sia o meno una cortesia, sicuramente l'umanità tutta dovrebbe concordare che questo è un grande film.
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