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SOTTO I RIFLETTORI

L'incredibile storia dell'Isola delle Rose (il meglio di netflix secondo te #13)

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Altro giro, altra fontana di cristallo copiosa dai miei occhi. Quando guardo un film come questo, la prima cosa che penso è sempre quella, ultimamente: cosa penserebbero i protagonisti della storia raccontata se oggi fossero ancora vivi? Benvenuti nuovamente nella rubrica di cui non importa a nessuno, a parte i figli piccoli di quelli che gli danno il telefono per incasinarlo mentre, gli infanti, con le loro dita tozze e cicciottelle, cliccando a caso, occasionalmente incespicano su questo blog.

The Liberator (il meglio di netflix secondo te #12)

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  Alzi la mano chi crede ancora nell’amor di patria. Mi pare di vedervi tutti, ora: risate e pernacchie dalle ultime file, mirini puntati dalle prime. Ridete (ma pagate il biglietto) o prendete bene la mira, perché poi risponderò al fuoco, e io ci vedo molto bene! Ma vi prego, a parte il solito inizio da analfabeta trgolodita quale sono, fate un favore a tutti e chiedetevelo davvero. E chiedetevi il perché lo siete, sempre davvero. 

La regina degli scacchi (il meglio di netflix secondo te #11)

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  L'ennesimo manifesto femminista sul potere delle donne? Una storia di rivincita sociale in cui gli esclusi (l'esclusa) alla fine la spuntano credendo profondamente in sè stessi? O ancora, l'ennesimo bull's eye messo a segno da mamma netflix?

43 (&-the-winner-is-edition)

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Cara Anna, Ti stupirà sicuramente (nonchè imbarazzerà) il fatto che pubblicamente oggi io sia a scriverti in una lettera aperta in uno dei miei blog, ma non farti pigliare dal panico; non è la prima volta che lo faccio, e tu non sei la prima persona con cui lo faccio . E giusto per inciso, chi mi seguiva su queste pagine quando molto tempo fa ci scrivevo almeno una volta al giorno, potrebbe dirti che non è nemmeno la prima volta che scrivo i ringraziamenti per gli auguri con una bloggata a tutti i beoti che si sono presi la briga ed il tempo di mandarmi due righe in privato, chiamarmi o spedirmi la foto di qualche culo (ma sempre in privato). Questa volta però le cose sono state leggerissimamente diverse. Ma permettimi di fare un salto indietro, anzi due: - L'anno scorso, a quest'ora (mentre scrivo credo siano le quattro del mattino) avevo la casa invasa dagli amici che mi saccheggiavano il frigo, fumavano sigari bevendo white russian a secchiate addobbandomi con le lucine di

Requiem for a dream

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Ho sempre amato l'alternarsi delle stagioni. Ognuna ha un suo fascino particolare. L'estate della vita inneggiante a sè stessa. l'Autunno del suo colorato declino. L'inverno del bianco silenzio; e  ho sempre adorato chi sceglie le stagioni come struttura narrativa, si tratti di un film, un libro, un fumetto, un videogioco.

Bad Religion - Suffer (lacolonnasonoradellatuavita#14)

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(English Version @ the bottom) Cosa succede quando la disperazione ed il logorio di tutti i giorni non lasciano alternative al ribellarsi, se non quella di lasciarsi andare nel totale nichilismo perdendo noi stessi?

Quando il giocattolo si rompe

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Role models è una storia edulcorata di bambini abbandonati. Un tentativo di due poveri sbandati e fannulloni che, mettendo il loro culo nelle pedate, si trovano a scontare una pena facendo un lavoro socialmente utile per una associazione non-profit che li affianca a due di questi bambini. E se all’edulcorata e patinata comicità emmerigana si ride spesso e volentieri di fronte a questi 101 minuti girati da David Wain (regista ed attore di gran carriera) la verità che io personalmente ho colto è tutt’altra. Mi è capitato di pensare, in questi anni, a situazioni troppo difficili, variegate e complicate fra loro: ad esempio, nelle famiglie di cui ho fatto parte nel ruolo di papà, educatore, amico, cacciatore di zombies, bersaglio mobile e caposquadra di scorribande nerf, e UDITE UDITE, come adulto. La verità dietro a questo “Role Models”, senza che si debba leggerlo troppo fra le righe, è che, ad un certo punto della nostra vita, tutti cresciamo (Ma vaaaa?). Assumersi d

Povera Sarah!

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Alcuni dicono che il destino di ognuno di noi sia già segnato. Cosa ne penso? Che l’essere fatalisti non sia del tutto negativo. Ne parlavo giusto l’altro giorno con un’amica che non vedevo da un ventordicilione di anni; Se uno è fatalista, questo non implica che automaticamente debba rassegnarsi passivamente al destino che è già scritto per lui.

Il pianeta verde

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Se penso al cinema francese la prima cosa che mi viene in mente è “il tempo delle mele”, vuoi forse perché è il primo film francese che ho visto in vita mia, vuoi perché, essendo collegato agli anni in cui scoprivo le ragazze era palestra di vita per quanto riguarda balli lenti, feste delle medie con il bicchiere con il mio nome, primi limoni e via dicendo.

Evergreen notturno protonico scritto come se avessi sei anni.

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Da bambino ero a casa del Matteo, dove non si mangiava mai a pasto. C’eravamo io, il Matteo ed una dispensa che quando la aprivi sembrava un portale interdimensionale da dove cadevano scatole ammassate di girelle motta, macine del mulino, cioccorì e caramelle Rossana. Strana dieta, a casa del Matteo.

Juno (gli scelti da voi)

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Benvenuti ad un’altra parentesi difficile della mia esistenza. Prego siorre e siorri, pagate il biglietto, per le prenotazioni sull’internet a questa puntata di “mettere le pedate nel culo quando la vita va così bene” arrivate venti minuti prima per la conferma, grazie. Non tutti sanno che, più di qualche anno fa ci sarebbe stata la possibilità che diventassi papà ben prima di quelli che erano i miei programmi (Leggesi: non avevo programmi in merito).  In quegli anni (era il 2001) era tutto così distante dal volere un figlio che non avevo mai riflettuto sul cosa sarebbe stato trovarmici. E le premesse che faccio abbattendo ogni forma di ipocrisia, furono che nella mia frequentazione del tempo non c’erano nemmeno i presupposti per pensare ad una cosa del genere. Lo ammetto. Non ero pronto ad avere un figlio. Non che poi uno sia veramente pronto, anche quando lo cerca. Ma sicuramente in quello scenario non so che avrei combinato e cosa sarebbe successo davvero. E questo re