Payback - La rivincita di Porter
Attenzione gente. Sei allo sbando e sul filo del rasoio. Qui non c'è biglietto da pagare ancora una volta per far vedere quella soap dai toni vagamente vivaci che era la tua vita mesi fa.
Ora la merda arriva al collo, e, benchè preventivato, sei ancora qui, fra nani leghisti e di svariate idee politiche della domenica che ti fanno sospendere da facebook e gente di varia natura che ti si para davanti credendo di trovare il simpatico capellone bonaccione di mesi fa. E invece no.
E vi prego, venite a svegliare il cane sbagliato. Vi prego. fatelo.
Prendiamo ad esempio la tipa della bancarella dell'amnesty, o unicef, o quel cazzo che è. Li in centro a Belluno. Che ogni giorno è una diversa, e con il suo sorriso ti abborda chiedendoti se pensi al mondo intorno a te. Ecco, ad una così ultimamanete trovi liberatorio raccontare i tuoi drammi in non piú di 5 secondi facendole capire che a starti vicino probabilmente finirebbe con il darsi fuoco. E nella tua testa ti risuona pure divertente. Che ci volete fare. E il periodo!
Parlo a te, biondina occhibelli e sorriso patinato che mi ti pari davanti con i tuoi opuscoli informativi. O a te, omuncolo brufoloso 15enne che fai lo stesso. Lo so, non avete colpe, Ma tenetevi alla larga per Dio. Anzi si, avete colpe.
Le colpe di essere li a rompermi il cazzo.
E così, forte del voler vedere la sofferenza di chi sta peggio di te (perché si, sei arivato anche a quello ma oh, cercando la sofferenza nei film, non nell'incidente di ieri con quel poveretto asfaltato per terra con la bicicletta di fronte a cui tutti si fermavano a guardare mentre tu te ne tiravi dritto senza guardare) ti sei ritrovato a riguardarti questo film qua, ma con uno spirito diverso da anni fa, quando giovane e speranzoso stringevi i denti dal fastidio di certe scene.
Ora sei un uomo. Hai 41 anni. La tua vita è stravolta e sei quasi in balia degli eventi. Ci manca tanto così. Ed hai deciso di riprendere in mano questo film come una palestra di vita sulla follia umana.
Perché oltre che ad essere realizzato sulle solide linee guida dell’action movie anni 90, questi 100 minuti tondi tondi oggi te li senti addosso, benchè non sia tu quello del film. Sia chiaro , non sei vendicativo. Ma a guardare questo film pare chiaro che certa gente, dopo che ha scatenato la sofferenza altrui si meriterebbe pan per focaccia.
E questo film è un’autentica palestra di vita su cosa un uomo disperato possa diventare. E sia chiaro, non credi che diventerai mai come Porter, il protagonista interpretato da un Mel Gibson nel fiore dei suoi anni.
Ma alle volte la tentazione è forte. Perché la, fuori, nel suo mondo, come in questo, c’è gente tanto cattiva. Tanto cattiva da farti sentire solo alle volte. E lui solo lo resterà. Ma ormai accecato dall’odio si rialzerà. E benchè alla base quello che muoverà il protagonista non sia del tutto giusto lo capisci. E capisci la sua folle lucidità nel voler agire come se non ci fosse giustizia superiore alla sua ti fa capire che forse è proprio così.
Perchè chiamiamolo delirio spinto dalla disperazione, chiamiamolo dare la colpa a qualcuno delle proprie disgrazie (a torto o a ragione), Ma quel punto arriva. Arriva quel punto in cui alla mattina, accendendo la tv o aprendo il giornale, leggi di qualcuno morto asassinato. Accade anche qui, nel mondo reale, ed allora pensi che il mondo è pazzo. Ma quello su cui non ci si ferma pensare è il perchè queste cose succedono. E sia chiaro, non stai giustificando le nefandezze di nessuno. Quello che non ci si ferma mai a pensare è cosa ha fatto quella persona perchè qualcuno lo volesse morto.
La vendetta è quindi il deterrente finale? No, affatto, ma se ti ammazzano il figlio chi non è in grado di diventare un killer psicopatico in cerca di vendetta? Ok, non tutti.
E per fortuna.
Ma la tentazione è li. la puoi prendere, vestirtici e sparare a tua volta. Ed a quel punto, sapendolo, non c'è da capire una situazione? Io di co di si. Magari da capire e non da condividere. Perchè semplicemente certe cose ti segnano. e te le porti dietro per sempre. E ripeti, a torto o a ragione, se ci sono attenuanti di questo tipo, forse, dovremo chiederci come reagiremmo noi; riusciremmo a perdonare? Ci rimetteremmo ad una giustizia superiore? Spereremmo che la giustizia terrena faccia il suo corso (seh... come no)? O toglieremo dal mondo chi ci rovina la vita?
E Porter compie la sua scelta. perchè forse il mondo intorno rischia di diventare un posto troppo pesante per vivere a tenersi tutto dentro sperando in una giustizia che, nel film, è corrotta dagli stessi che si sono trovati a rovinargli la vita.
Voto: 5/5
Gran bel film. difficile ed esplicito in alcuni punti, ma davvero un gran bel film capace di far immedesimare chi lo guarda nel ruolo del protagonista, anima disperata che non ha più nulla da perdere ne' direzioni da seguire se non quella di premere il grilletto fino al click.
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