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The Dirt

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Che vita, Gente! Arrivo in ritardo di 24 ore circa a scrivere di questo ingombrante film sulle promesse e le scadenze che mi ero dato all'inizio del weekend appena passato, in cui questo “the Dirt” sfondava i teleschermi di mezzo mondo, come qualcosa che proprio non si poteva ignorare, perché troppo. Un troppo che si basta da solo; decisamente non ci sono altri aggettivi da affiancarci.

Povero George

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Questa storia del cominciare a leggere mi ha fagocitato in maniera orrenda, e così, oltre alla posologia dello sciroppo per quella tosse per cui dovrò smettere di fumare, ho iniziato a leggere di tutto. Anche i cartelli stradali. E statisticamente guido meglio, incredibile! Ma fra un fumetto di Batman che riscopro gloriosamente impolverato, ed un libro di poesie , passando per biografie di personaggi famosi, reincappo, a qualche giorno dalla festa del papà, in quella pila polverosa di libri di mio padre, quei tre volumi di cui lui, appunto, mi leggeva qualcosina prima di andare a dormire. Strano tipo mio padre. A 5 anni mi leggeva la bibbia. E per me che lo guardavo ammirato nella teatralità di quelle sere, mi pareva di assistere al più bel racconto fantasy di sempre (fino a che poi, un giorno, ho scoperto il signore degli anelli). Poi a 8 anni, mio padre ha capito che, se mi piaceva il fantasy, forse ci eravamo mancati nel capirci. Ed un giorno, rovistano su di uno scaffale, ...

Sò ragazzi, cresceranno! (stranger trailers che non ti aspettavi)

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Giochi sporco, giochi strano, giochi in casa. Ma lo ha fatto anche Netflix, ancora una volta. Perché non puoi iniziare il trailer di questo “stranger things 3” e con quella “home sweet home”, proprio quella del documentario sugli stessi moltey Crue che esce fra qualche giorno. Non si può pensare ad un fan service che esce dalla serie e rimanda ad un’altra produzione della stessa tv on demand. È una vigliaccata. Una enorme, bellissima vigliaccata. Che riempie gli occhi di lacrime a tutti gli over 35. Ma almeno, ma serio! Ma soprattutto che, visto dal punto di vista del marketing, getta un concetto che esce dal fan service del film per consacrare concettualmente il fan service per Netlfix stessa. Un'altro piccolo passo per netflix, un'altro grande passo per l'umanità, che rinrgrazia. E poi quella scena della scala mobile? Anche il George Romero di "zombi" ringrazia: E visto che ci siamo anche io ringrazio, perché credo che, all’indomani de...

festa del papà tecnoratica 2.0 notturno

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I più mi direbbero che sto educando male mio figlio. Forse qualcuno ha ragione, ma non tutti. Perché se ieri,  in una scena di questo nuovissimo  “love, death & robots”  vedendo  il pollice alzato nella carcassa di un robot lui  ha visto la citazione di quel t-800 in quel “Terminator 2 - judgement day", capisco che il suo immaginifico generale, il suo retaggio, il mondo di cui ama innamorarsi di quel nostro "fazzoletto di terra comune" e di cui vuole acculturarsi leggendo, guardando, giocando è mille spanne sopra alla media dei suoi coetanei. 

Neve - Maxence Fermine

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Neve è una storia tanto bella quanto straziante.  Neve è un sogno, narrazione di un amore impossibile da raggiungere che attraversa le generazioni, che lascia chi legge sempre più senza parole pagina, dopo pagina, dopo pagina.  Neve è il nome dell’ennesima donna bellissima ed irraggiungibile che qui prescinde da ogni concetto terreno di amore, perché lei è l’amore. L’amore per quel suo essere oltre a tutto e a tutti, mentre tutti la guardano volteggiare sopra la fune sulla quale ama camminare silenziosa e leggiadra come la più bella nevicata invernale da guardare in silenzio con gli occhi di un bambino, provando quel brivido che le serve a sentirsi viva, così unica e speciale oltre a quel suo essere irraggiungibilmente bella. Leggere queste centosette pagine è una meravigliosa alchimia in cui ogni parola è pesata e messa nel suo posto, portando questo libro a diventare un poetico crescendo di personaggi, le cui esistenze si incrociano come in una bellissima...

Candidato a sorpresa

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ATTENZIONE! questa recensione contiene cunilingus, fellatio, feci (beh, quelle no, ma faceva figo scriverlo), scandalo e sesso in cambio di favori politici. E' fatta apposta per turbare ed offendere le menti ottenebrate che si sentiranno chiamate in causa (cosa che non volevo fare) ingiustamente, perchè, il film di cui parlerò, è imperniato su queste tematiche. A tutti gli altri, buona lettura. Tutto questo per dire che, parlare di politica ad un qualsiasi livello è, praticamente sempre, mettere il culo in una pedata grande così. Per cui non sono qui a parlare di politica, sperando che chiunque possa sentirsi offeso qua questa recensione (politico e non) sia abbastanza intelligente da capire che ormai nel cinema, parlare di uno scenario politico come quello di questo “candidato a sorpresa” sia, fondamentalmente, satira (E come ci ricorda il buon Luttazzi, la satira fa un po’ quel cazzo che le pare).  Quello a cui ho ripensato, riscavando nei recessi polverosi della mia me...

Another Trejo's night

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Le urla sguaiate in un disco portato a degli eccessi e dal limite della disperazione non piacciono a chi “ascolta” solo musica senza farsi troppe domande sul cosa viene detto. La dura realtà fa troppo poco mainstream, a quanto pare. Ma in fondo lo capisco; i problemi di ognuno di noi sono uno specchio troppo difficile attraverso cui guardarsi? Per i più si, Ma non per tutti. Soprattutto lì, in quella palla di fango che si colloca fra Venezia e Mestre, da dove vengono questi Danny Trejo, e da dove, (ricordiamolo per l’ennesima volta, ed orgogliosamente) vengo anche io. E comunque, a chi non capisce la maggior parte della sfera che, dirò bonariamente, rientra nell'alternativo, avrà sempre bisogno di canzonette confortanti o mapazzoni che spiegano l'amore, e l’industria discografica avrà sempre bisogno di nuova carne da cannone per vendere tracce audio in un’epoca in cui, il digital delivery sta ammazzando i gruppi sui vari stores on-line. Scenario già di per se’pessimis...

Una storia da raccontare - parte seconda

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A che punto ero restato nell'altra storia da raccontare? All' EP con il Ponte degli Alpini di Belluno in copertina ? Si, ero fermo li. Era una storia ferma a tredici lunghissimi anni fa. In cui sono cambiato, ma non ho mai mollato. In cui ho deciso di mollare alcuni ed alcuni hanno mollato me. Ma io con me stesso no. Mai. Vorrei solo che tutti vedessero la mia faccia oggi, però. Vorrei provassero quello che sto provando oggi, che questo album “quasi” completo ha visto, finalmente, la luce.  Cosa rappresenta questo momento per noi, Ishwara? Credo si tratti di qualcosa che era restato in sospeso. E ci è sempre restato lì, sul groppone, come una scimmia rumorosissima in casacca che sbatte dei piatti mentre passa la parata, a ricordarci che non si lascia mai un disco in sospeso, come la vita. E da oggi, al di là del dopo, se ci sarà, abbiamo fatto pace con la scimmia. Un lungo percorso in cui, forse, avevamo perso le speranze. Ma bisognava farlo. Come un film a budget...

Cara Netflix

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  Cara Netflix, Oggi faccio una cosa che non pensavo avrei mai fatto a quarantuno anni. 

Ricordi sporchi, ricordi belli

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Recentemente qualcuno mi ha detto che tratto argomenti talmente specifici in queste pagine e che, per questo, rischio di sembrare troppo snob. Personalmente sono sempre aperto (fin dove possibile) al dialogo, ed una considerazione come questa non può che farmi riflettere. Poi, sui socccccial irrompe come un tuono potentissimo questo trailer.  E' ufficiale: Netflix racconterà una delle storie del rock più incredibile di sempre. Quella Dei Motley Crue.

Questione di prospettiva

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La spaventosa crescita di mio figlio non smette di stupirmi. In questi ultimi mesi l’evoluzione del Federico-pensiero si sta gradualmente spostando dal semplice chiedermi cosa ne penso di questo e quello, ad aprire verticalmente gli argomenti, fornendo all’orizzontalità di quello che facciamo o che proviamo insieme a livello temporale degli spunti di ragionamento che sfiorano la premonizione delle idee che vengono in mente a me. Posto che, non credo ci voglia un granché a mettersi a livello della mia capacità intellettiva, colgo in questa premessa lo slanciarmi, ancora una volta, verso il mondo che si para davanti alle generazioni future. E vedere questo “big mouth” è l’ennesima conferma che, a pensare come la media dei genitori (per cui ho rispetto, sia chiaro) io stia, ancora una volta, sbagliando. Il fattore generazionale che porta Netflix a parlare di sesso un una serie animata a cavallo fra l’adulto e il politicamente scorretto, mi fa ripensare a quando I “Simpson” i...