Cara Netflix

 
Cara Netflix,

Oggi faccio una cosa che non pensavo avrei mai fatto a quarantuno anni. 


Sai, io e voi non ci conosciamo. Parlo di voi perchè oggi, dopo aver visto questo grandissimo "A stupid futile gesture" non posso fare altro che immaginare Netflix come un team a cavallo fra google e un gruppo ben nutrito allineato allo stile di quel bar dove, a quanto narra la leggenda, Bill Murray, Dan Aykroyd e compagnia bella scrivevano sui tovaglioli del tavolo alcuni spunti esilaranti per quello che sarebbe diventato, qualche anno più tardi, un certo "ghostbusters". 

Mi immagino che, nella più disparata e remota delle ipotesi, ad un certo punto nei vostri uffici, la stagista in minigonna che si occupa di social media marketing che tutti si girano a guardare quando passa, lette queste righe, dirà qualcosa del tipo: “Hey, venite a leggere qua, c'è un coglione che sta parlando di me e ringrazia lo staff”

Stagista. Minigonna. "Hey, venite qua". Ma chi cazzo voglio prendere in giro...


E mi aspetto che, anche in base all'esperienza maturata in questi anni su questo mio blog letto dai soliti, il cui gatto incespica fra i tasti del loro computer aprendo questa pagina, che nessuno o quasi leggerà queste righe. Ma sto parlando a voi, caro consiglio dei dieci assenti.

Ecco perché, per una volta, ho deciso di buttare via il mio tempo del tutto, e quindi scrivo a voi, caro staff di mamma N, perchè dovrei ringraziarvi per almeno una decina di motivi validi. (non li scriverò tutti però, è troppo lungo, sono pigro e devo restare nei miei standard giornalieri delle “perdite inutili di tempo”)


Prima di tutto, vorrei ringraziarvi l'imbarazzante avermi evitato, guardando film di altissima levatura culturale come questo,  di ridurmi a masturbarmi guardando empflix (il cui nome è simile al vostro, non a caso, ed alle volte scrivendo la url confondo le due cose MA HEY!
sarebbe in linea con il film di cui parlerò #1) di fronte al computer che sto usando per scrivere.



Al di là dell'imbarazzo che mi costa parlarne, avrebbe comportato un dispendio fisico per il quale, visto il periodo di merda che sto passando, non sarebbe stato sostenibile. Ma questa è un'altra storia, che magari, un giorno, se incontrerò qualcuno di voi, racconterò di fronte ad un gruppo di perfetti sconosciuti per rompere il ghiaccio. Un po' forte, ma potrebbe avere un suo senso non trovate? Ah, già, tanto non mi risponderete. Potrei scrivervi qualsiasi cosa, o dilungarmi in divertenti insulti gratuiti (sarebbe in linea con il film di cui parlerò #2). Ma rischierei una querela. meglio di no.

Detto ciò. Un'altro motivo per cui dovrei ringraziarvi è il fatto che, (ma questa per voi non è una novità, visto che non ho mai sentito parlare male di voi), oltre alle serie per cui uno decide di “farsi” Netflix (e parlo di chi paga per vedere "solo" "Stranger Things", che comunque ho trovato bellissimo) voi siete la prova che bisogna credere nel folle slancio della creatività umana. 

Credere in una produzione come questo film è un'azzardo. Questa non è roba per tutti, e pochi sono inclini a capire un film comico che parla di comicità radicata in quei gloriosi settanta, (dove avrei voluto vivere) di storia di personaggi mai sentititi che hanno, come voi, battuto la strada più dura, incomprensibile ed incompresa. 

Non vi nascondo che, nella triste commedia umana di tutti i giorni che mi circonda, una delle mie pratiche preferite è nutrirmi delle battute scritte dai vostri sceneggiatori e farle un po' mie. E questo film, come "the last laugh", mi ha fatto pisciare addosso dalle risate. 



Non sto cercando la vostra attenzione, sto solo ringraziandovi. Perché grazie a voi, capisco che c'è anche chi sta peggio di me e fa del suo stress devastante la fonte del suo miracolo.
E quel messaggio underground che riuscite ad infondere nelle produzioni che tenete nel vostro cassetto "sounds good, but I don't know" quando vi prendete la briga di farne un film, diventa sempre qualcosa di immensamente speciale ed ispirante per chi guarda.



E vi ringrazio perché, anche se non serve a molto, il rapporto con mio fratello è un po' migliorato: quando due uomini hanno un rapporto così difficile di parentela nella vita di tutti i giorni, avergli prestato una delle mie licenze mi ha fatto capire tre cose: La prima è che, nell'imbarazzo di non saper cosa dire parlare di “stranger things” con lui è un importante argomento che ci sprona ad andare oltre a quel timido “ciao” che finisce lì. La seconda è che non dovrò più usare il suo computer per scrivere, soprattutto dopo quella volta che ha lasciato il tab della cronologia aperto.



E poi c'è la cosa più importante, che ci porta all'inizio di questa postata: il capire il sarcasmo della qualità di produzioni come questa, veder abbattere la parete narrattiva in quella meravigliosa maniera, rendendo il film così credibile, autentico, ed al tempo stesso ben costruito attorno alla vita di quel Doug Kenney, mi porta a ringraziarvi nel ringraziamento. Dare a Cesare quel che è di Cesare a questo punto è d'obbligo, e per voi celebrare un così significante personaggio nella storia della comicità umana con questa pellicola, oggi, é stato un gesto umano, creativo ed di grande amore per quello che fate.

Sarei curioso di sapere cosa ne pensa lui, a questo punto, ma figuriamoci a tentare di contattarlo, se già la vostra stagista non mi si filerà di striscio.




Sarebbe davvero bello, immaginarlo a pensare ad un suo fan che si masturba su Empflix dopo aver guardato il vostro film. o stranger things.



Grazie del vostro tempo.



Cordialmente,
uno dei vostri fan.

p.s. se qualcuno oltre alla stagista fosse arrivato a questo punto, qui c'è il trailer. L'ho trovato solo in americano, mi spiace. Se la stagista mi contatta, magari, oltre al suo numero mi da anche l'indirizzo del trailer italiano. Peace!





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