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CF98 - rotten to the core

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Sembrano lontani, per questi CF98, i tempi in cui spensieratamente ma pur sempre ponendosi le giuste domande di adolescenti consapevoli e agitati, scrivevano quella prima release di Buffalo’s Eye; ed effettivamente qualche anno è passato, per i miei amici polacchi.

La mia rivincita - Gloria Vallata

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Stabiliamo subito una cosa, E non me ne si abbia a male per quello che sto per scrivere. L’autrice   di questo libro non è una scrittrice,   ma non ho potuto fare a meno di leggere con passione questo manoscritto, prima di tutto per la sua diretta genuinità. Quindi d'ora in poi parlerò direttamente a te, Gloria, in questa postata, e per svariati motivi; dritto, senza veli e senza paura, e penso tu possa capirmi con lo spirito giusto di una che ha trovato la forza e la gioia di sopravvivere nonostante tutto e tutti.

Eyes wide shut (accadde oggi#7)

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Ferma tutto! oggi nasceva la Kidman, quale migliore occasione per sbattere la contessa come immagine principale della postata e dimostrare la tua avvalorata tesi che andavi snocciolando ieri con una tua amica al bar in base alla quale, una postata con un'immagine di calcio o di donne desnude incrementeranno i click sul questo blog?

In caso di zombie #1

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Ben arrivati a questa nuova rubrica nonchè brevissimo breviario su come sopravvivere all'apocalisse Zombie. Partiamo da un presupposto fondamentale. Gli zombi, quelli pensati da Romero nel 1978 all'uscita del suo primo "dawn of the dead", erano creature che, ridotte ai loro minimi termini della putrefazione dei loro tessuti corporei, avevano la mobilità di un bambino di qualche mese che ha appena imparato a camminare: Il fattore horrorifico non dovrebbe stare nel quanto veloce questi possano deambulare, ma il panico scatenato da un’ondata di non morti (o vaganti, o tarantolati, o clicker , tutti termini con cui questa categoria di mostri sarebbe stata poi ridefinita negli anni) è dovuto al fatto che, per quanto i vivi possano essere scaltri, agili o veloci, loro saranno sempre troppi .

Black mirror, stagione 5 (il meglio di Netflix secondo te #10)

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Sarà che a pane e fantascienza ci sono cresciuto fin da bambino, sarà che ho Netflix da nemmeno un anno, ma quando la prima volta ho trovato black mirror nel listone delle grandi serie di Mamma-ENNE-e-non-la-enne-di-Nintendo, posso affermare (parere mio) a chi mi ha detto che solo le prime due stagioni dello “specchio nero” siano quelle davvero buone che si sbagliava di grosso. Ok, posso tentare di capire. Non tutte le puntate sono sempre allo stesso livello; ok, certe scelte sono sempre state discutibili qua e là. Ma parliamo pur sempre di una serie le cui tematiche e le regie hanno sempre rispettato uno standard di un certo livello. E di queste ultime tre puntate online da qualche giorno? Cosa c’è da dire? Cosa è cambiato rispetto al passato? Perché sia chiaro, se lo sto chiedendo è ovvio che qualcosa sia cambiato. Forse, magari, si tratta di quel bandersnatch che è passato spaccando i canoni della TV on demand tradizionali? O forse con i vari “White christmas” o i “meta...

360 flip - Gratitude (la colonna sonora della tua vita #12)

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Tiriamola corta, per piacere. E non perchè questo "gratitude" non mi sia piaciuto. anzi, tutt'altro.

Gran Torino

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E quindi, dopo il Plumcake di 12 metri (e del peso approssimativo di 200 chili) da carie all'intestino dei ringraziamenti per gli auguri rieccoci qua. Volete DAVVERO sapere la mia opinione? Se avete cliccato su quel box nei socialcosi (volontariamente), o che siate approdati qui dai meandri della rete che indicizzano questo blog qua e là, evidentemente si.

42©

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SIAMO SERI, PER PIACERE! Sul serio pensavate che, ancora una volta, quel “grazie di chi si è ricordato di me oggi” mi sarebbe bastato? Andiamo, cazzo! Per me ringraziare tutti sui social così è come chiedere a Tiger Woods di giocare dentro ad uno sgabuzzino per le scope! (Nota per te stesso Francesco: a tal proposito, hai svuotato lo sgabuzzo dopo la festa dalle bottiglie di birra?) E quindi eccoci qui. Come l'anno scorso , per i ringraziamenti del vostro tempo che i più si fermano a siglare con quel riduttivo “grazie del vostro tempo” sui social cosi il giorno dopo, che a me suona veramente troppo sintetico ed asettico, come il più sentito “a te e famiglia” sfoggiato nelle "grandi occasioni". Scrivo appena il grosso della tormenta/festa/viaggio-inaspettato di questo weekend è passata, per lasciarmi scappare il meno possibile i ricordi di questi bellissimi giorni. Premessa dopo la premessa importante; C’è la vaghissima possibilità che, mentre scri...

la forma della voce

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The “shape of voice” non è solo la storia di una bambina sorda che viene bullizzata dai suoi compagni di classe. Dare una forma ad una voce, ad un suono, per chi è in grado di sentire, è un dono forse troppo scontato che non si può capire. Come spiegare un colore a chi non può vedere. Ed in questi 130 minuti fra chi può sentire e non vuole ascoltare, e chi non può sentire ma, per i suoi problemi ascolta solo con il cuore, questa storia parla di intima unicità, di diversità, di meravigliosa originalità. Non spenderò una parola sul fatto che questo sia “solo” un cartone animato su netflix reperibile OVUNQUE (leggesi anime). A costo di sembrare ancora stronzo e dispotico; e voglio dire una cosa, della quale questo film mi è testimone. Alle volte non si tratta di girarsi dall’altra parte, semplicemente quando non si capisce qualcosa o qualcuno, ed a saperlo da sempre è Shoko, quella bambina da cui ho iniziato questa postata, quando un giorno piove inaspettatamente nelle vite d...

Bad Religion - Age of unreason (la colonna sonora della tua vita #11)

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Potevi mancare dall’esprimerti sull’ultimo disco dei tuoi eroi-del-punk / migliore-band-punk-di-sempre / strafigherrimi Bad Religion, tua personale linea guida etico-morale dall’epoca in cui hai seriamente preso in considerazione le parole musica/punk-rock/hard-core?  Certo che no!  E giusto per, ti scusi per non essere stato ultimamente su questo trogolo abbandonando con quei due o tre che ti seguono. Eri occupato a pensare ad altre cose che ti stanno salvando. E considerando che anche questa band, qualche volta in vita tua, ti ha salvato dal tracollo-psico-fisico-due-punto-zero, trovi doveroso scrivere di questo “Age on unreason” visto che ed oltretutto, ti piace. Innegabile a questo punto ripensare a quell’imbarazzilione di dischi che la tua band preferita ha sfornato nella sua carriera.  Partire dagli albori di quello che oggi è IL sestetto punk dell’ultimo quarantennio (parere mio, ma anche no) significherebbe srotolare una matassa fatta di di...

The Dirt

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Che vita, Gente! Arrivo in ritardo di 24 ore circa a scrivere di questo ingombrante film sulle promesse e le scadenze che mi ero dato all'inizio del weekend appena passato, in cui questo “the Dirt” sfondava i teleschermi di mezzo mondo, come qualcosa che proprio non si poteva ignorare, perché troppo. Un troppo che si basta da solo; decisamente non ci sono altri aggettivi da affiancarci.