American Vandal stagione 1 (il meglio di Netflix secondo te#5)
“Ti ricordi che ti ho detto che t'avrei spiegato che cos'è la vita? Beh, il fatto è che la vita è assurda. Vedi, la gente non fa che parlare della verità, tutti sanno sempre qual è la verità: come se fosse carta igienica, o qualcosa di cui hanno la provvista nella credenza. Man mano che cresci, capisci che non esiste la verità: esistono solo le stronzate. Stratificate: uno strato di stronzate sopra un altro. E quello che fai nella vita, una volta cresciuto, è solo la scelta dello strato di stronzate che preferisci: che diventano le tue stronzate. Ecco. Capito?”
Iniziare una postata che parla di una serie Netflix citando un film di una
vita fa può sembrare una mossa sbagliata. Ma quando il comune denominatore
risulta così lampante (parliamo di verità) non si può non farlo.
Inoltre, questo “eroe per caso" rappresenta una scheggia della tua esistenza
passata di cui ogni tanto ti riprometti di parlare in queste pagine. E lo
farai.
Ad ogni modo, scoprire questa serie per te è stato l’ennesimo sospiro di
sollievo. Vuoi perchè con un titolo come questo era impensabile pensare alle
cazzate che si fanno quando si è ggggiovani, vuoi perché dopo il bellissimo
“the end of the fucking world” sei restato con l’ennesima
scimmia-batti-piatti-vestita-in-casacca-circense-rossa che non ti da tregua
appollaiata sulla spalla, hai l'ennesima conferma della grandezza di Netflix,
non tanto per le serie più blasonate che tutti guardano, ma tanto per il fatto
che riconosci in questo filone un underground di serie fatte e pensate per chi,
come te, cerca quel qualcosa in più, sempre e pur nulla togliendo alle serie
strafigherrime che, giorno dopo giorno, concorrono ad ingrandire la grande N.
"American Vandal" inoltre, sa abilmente inserirsi nel sotto filone
dei "mokumentary", ovvero documentari finti, girati da telefoni o con
immagini low-fi atti a sembrare veri.
questo ti fa sorridere per due motivi:
-Fin da subito non hai creduto ad una sola parola ne’ad una sola faccia in
virtù del fatto che questa serie si basasse sulla verità.
-Questo documentario/reality nella fiction ti fa ripensare alle valanghe di
immondizia che si vede sulle reti principali del digitale terrestre. Non farai
nomi di trasmissioni, ma non perchè tu tema una querela dal marito di Costanzo
o che. il 98% degli italiani guarda quei programmi sperando che la propria
realtà divenga come per magia fatta di storie di amori impossibili e di dirette
in esterna con la pheega o il pheego di turno.
Personalmente preferisco chi,
come in questa serie, ti fa la cortesia di pisciarti addosso e di chiamarla
pioggia, avvisandoti che pioggia non è. E ad ogni modo, a conti fatti, questo
"american Vandal" per quanto campato in aria e scritto da un bravo
editore, risulta essere molto più possibilista, di chi vuole muovere le masse a
desiderare di essere quello che non potrà mai essere.
Se in cima alla torta poi ci mettiamo anche che, nella stramaggioranza dei
casi, le generazioni di oggi sono di adolescenti che stanno perdendo i
cosiddetti valori che per alcuni di noi erano basilari per crescere a detta dei
nostri genitori, Allora ci troviamo di fronte all'ennesimo specchio formato
vita di quello che il mondo sta diventando.
L'istituzione della scuola americana viene ritratta quindi come un'entità in
grado di non riuscire a tenere il controllo degli studenti che la frequentano.
Non di tutti almeno. chi vandalizza la proprietà altrui rappresenta la giusta
minaccia da eliminare per tener buono chi fa e non dice, chi si veste bene e
ruba di nascosto, chi ha bisogno di apparire perchè la società vuole più
estetica e meno etica.
A finire sulla gogna dei disadattati per fare da capro espiatorio in questa
vicenda sarà proprio Dylan Maxwell, studente dell'ultimo anno che verrà espulso
a seguito di un'accusa molto grave: L'aver imbrattato di cazzi TUTTE le
macchine del corpo docenti della scuola nel parcheggio dell’istituto.
Benchè notoriamente sbandato ed incline a rendersi dichiaratamente
protagonista di eventi del genere, Dylan si proclamerà innocente.
Dimostrare la sua innocenza sarà un'impresa a dir poco impossibile: Dylan è
noto per il suo canale youtube, una sorta di Jackass fatto in casa con poche
centinaia di iscritti, dove lui posta video di bravate abbastanza gravi fatte a
perfetti sconosciuti. Lo scopo di Dylan è sempre stato divertirsi alle spalle
di qualche poveraccio che cade vittima dei suoi scherzi, che il più delle
volte, per quanto agli occhi dei più possano essere esilaranti, non
fanno altro che essere le gesta di un povero coglione disperato che non ha
nulla di meglio da fare nella sua vita.
Ed anche questo, agli occhi dell'opinione pubblica, avrà il suo peso,
appunto perchè, alla luce del caso trattato in se' , Dylan avrà un passato
pesante con cui fare i conti.
Voto 5/5
Chiudi dandoti un tono. Hai da sempre sostenuto la verità, che secondo te è una
bellissima cosa. La sofistica greca pone questa come un insieme di punti
di vista relativi al fatto in se. Il che implica che una verità alla fine non
c'è mai; è quella che ognuno di noi, a torto o a ragione, tenta di ricostruire
informandosi. E questo "american vandal" è così. una meticolosa
ricerca di una verità infangata da una società che ancora una volta ci
etichetta ad uno ad uno, nella speranza che il quadro generale sia abbastanza
convincente da tenere tutti buoni ed al proprio posto, talvolta sacrificando
chi pensiamo peggio degli altri.
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