google home si, google home no.
Ripetiamo in
coro: La tecnologia al servizio dell’uomo non è una limitazione, ma bensì una
possibilità in più. Fatta questa doverosa premessa ti verrebbe da dire che
questo post è fatto apposta per turbare le menti ottenebrate che sono
terrorizzate dal futuro, che badate, non deve essere sconosciuto, ma deve
essere n-u-o-v-o. Quindi cari radical chic con un iphone x nella votra tasca e 14
tablet uno per ogni stanza della casa, se vi sentite offesi o non capite potete
uscire dl blog, perché i dinosauri si estingueranno. Per quel centinaio che mi
segue mediamente, benvenuti a casa.
Trovato
inquietante dai più, snobbato dal ceto medio borghese e dall'aristocrazia
tutta, alla fine dall'alto (regalo dello scorso compleanno) ti sei visto
piovere (grazie mamma e papà) questo google home fra le mani. E quindi? e
quindi niente, ci scrivi su. Perchè c'è un perchè. Anzi, ci sono tanti perchè.
E a fronte
di chi ti dice che come tecnologia è inquietente o inutile comincieresti
tirando raffiche di coppini violenti da ieri tipo, a cominciare dalla ultime
file li infondo. (Il-metodo-montessori-ha-fallito#2)
Tu comunque
lo hai installato in barba a tutti e devi dire che come tecnologia secondo te
entra con un lievissimo ritardo sul tempo massimo. Ma permettetemi di spiegare,
cari fenomeni senza tempo.
Guardando
alla componentistica base erta tutto attuabile quando? 5 anni fa? 10 anni fa?
si.
Mentre
sommestamente Google entra nelle nostre case con quella sua presenza contenuta
e ritirata, ad esempio, il voice assistant sta già entrando nelle macchine
integrato al sistema di base.
Arriva in
ritardo quindi, questo Google home? Si ma no.
Perché nelle
case la cosa è un po’ più complessa.
Una macchina
è prodotta da zero, ci sono delle possibilità prefissate per cui un’assistente
vocale torna utile (così su due piedi ti vengono in mente le chiamate
bluetooth, il navigatore, il controllo del sonno, il freno automatico, il
cruise control, la valutazione sulla guida….)
Per quanto
riguarda domotica e casa direi che è un po’ più delicata, se calcoliamo che noi
italiani arriviamo in ritardo su tutto. E le ragioni sono le più disparate; in
cima su tutte il solito maledettissimo digital divide, anche se a parimerito ci
metterei tranquillamente l’ignoranza e la paura di questo demone chiamato
tecnologia.
Il non capire da parte della gente che, volenti o nolenti, prima o poi la tecnologia busserà alla porta di tutti è forse il gap più grande.
Ma ripercorriamo un po’ di storia recente. Quando 20/30 anni fa c’era chi girava con il telefono grande come un borsello ingombrante a tracolla c’era chi rideva.
Il non capire da parte della gente che, volenti o nolenti, prima o poi la tecnologia busserà alla porta di tutti è forse il gap più grande.
Ma ripercorriamo un po’ di storia recente. Quando 20/30 anni fa c’era chi girava con il telefono grande come un borsello ingombrante a tracolla c’era chi rideva.
Poi magia.
Arriva Startack con quel suo telefono nero ridicolo e la sua antennina
estraibile.
Poi fu il turno di Nokia, che sdoganò il telefono nel dna delle persone. Ed allora tutti felici a fare squillini agli altri per far capire che li si pensava, perché le tariffe ricaricabili costavano.
Ma arriviamo ai tempi recenti, dove ognuno ha uno smartphone in tasca, CON UN ASSISTENTE VOCALE INTEGRATO.
Ecco, chiunque a questo punto non ha la lungimiranza di vedere casa sua da qui a 3 anni esca subito dal blog. Requisita la tessera di entrata, ed anche la prima consumazione gratuita.
Poi fu il turno di Nokia, che sdoganò il telefono nel dna delle persone. Ed allora tutti felici a fare squillini agli altri per far capire che li si pensava, perché le tariffe ricaricabili costavano.
Ma arriviamo ai tempi recenti, dove ognuno ha uno smartphone in tasca, CON UN ASSISTENTE VOCALE INTEGRATO.
Ecco, chiunque a questo punto non ha la lungimiranza di vedere casa sua da qui a 3 anni esca subito dal blog. Requisita la tessera di entrata, ed anche la prima consumazione gratuita.
Perché care
voci-per-forza-sempre-e-comunque-fuori-dal-coro il fatto è semplice. Siete gli
stessi che si lamentavano per il telefono che avete in tasca e senza il quale
non potete stare, gli stessi che non si troverebbero il buco del coolo senza un
gps. O gli stessi che regalano un telefono a vostro figlio e poi si lamentano
di averlo fatto. Che vi piaccia oppure no, voi in questo mondo ci vivete, ed i
computer, le segreterie telefoniche, i cancelli automatici e i termostati che
si accendono automaticamente prima o poi (ma anche di già) tutto qusto entrerà nel Vostro vissuto comune.
Una voce a
cui chiedere che temperatura c’è in casa, a cui chiedere di accendere una luce
in casa o di cambiare canale alla tv a questo punto è un passo marginale per
quanto necessario. Gli interruttori ci saranno sempre, la forzatura sui
termostati anche.
E come già
detto, google home non è che un passo come tanti nell’evoluzione tecnologica e
non nel modo di pensare della gente. E per piacere, siamo onesti. Big G come
Big A è nelle nostre vite da così tanto tempo che una scatoletta colorata per
casa non cambierà il nostro destino, almeno non negativamente. Cosa dite? Che un
microfono per casa ci spierà e le nostre esistenze verranno archiviate dalla
C.i.a. o dalla Digos? Siete proprio sicuri? E il telefono che avete fra le dita
mentre state leggendo non lo fa già?
Ok, scusate
la sfuriata. Ma mi pare ovvio che chi oggi teme la tecnologia o la trova
semplicemente inquietante non abbia il quadro generale. Lasciate che vi dica
questo, ladies and gente. Educate i vostri figli a conoscere prima le regole e
poi a stravolgerle o a trovare le scorciatoie grazie al contesto in cui
viviamo. La voce di google non sarà sempre quella fredda e distaccata che è
ora. E se farete capire alle prossime generazioni che quel telefono, quello
smartphone sono molto di più che una scatoletta con cui giocare a fortnite o
overwatch gli farete solo un enorme regalo nel non dare per scontato che la
rete c’è ed è una risorsa importantissima. Raccontategli di quando in macchina
c’erano gli stradari, i tutto città, e se proprio avete paura che senza la
tecnologia non sapranno più fare nulla, allora forse la domanda giusta fatevela
voi. Non è mai troppo tardi per capire ed imparare. O i dinosauri si
estingueranno.
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