Ignite - A war against you (la colonna sonora della tua vita #9)



Un po' di sana e positiva energia ottimista è il meglio  che uno possa augurarsi quando ti svegli tardi alla matitna e cerchi di rimettere le cose nella giusta prospettiva. E così, a soli tre anni (!) dall'uscita di questo album, decidi di scriverci su.


Per quel poco che ne sai, Zoli Teglas, il cantante di questo gruppo ha avuto, fino ad oggi una strana e poliedrica carriera musicale. Oltre a militare negli Ignite, questo signore ha rischiato di militare fra le altre band in cui ha cantato, nei pennywise, con una sporadica apparizione nei Misfits. 

Questi soli due nomi dovrebbero far capire la capacità tecnica e la qualità della voce dello Zoli, che approda al suo quinto album con i suoi affezionati Ignite, ormai sua band da svariato tempo.

Il fattore tecnico di Zoli (ma non solo, vista l’altissima qualità della registrazione) si fa sentire fin dall’intro con degli arrangiamenti assolutamente pazzeschi. I cori in acuto sono frutto di un profondo studio e di uno sforzo timbrico che non stupiscono in base a quanto già visto ne’ loro precedente “Our darkest days”.

L’assoluto controllo vocale del cantante spiega la capacità di riuscire a plasmare la sua voce in base al suo comando ed a svariate sfumature sul genere (diciamo che passare dal un punk hard core californiano ad un horror punk leggendario come quello dei Misfits non è esattamente un passo brevissimo)


Le basi come nel precedente album sono belle incazzate, guida linea di un genere che appartiene sempre di più a chi sa suonare. Qui è tutto ben suonato e carico di energia, ed i testi sanno completare il tutto con degli eccellenti cori altissimi che si fanno sentire come non mai.

Queste canzoni parlano prevalentemente di opportunità da prendere in tempi difficili, nuovi inizi ed inneggiano alla rivoluzione come mezzo di crescita interiore. Il sole infuocato di Orange County si fa sentire tutto nei muri massicci e prorompenti delle chitarre, con i loro palm mute imbrigliati ad una griglia cattivissima. 


Non è la California che alcuni gruppi analoghi vorrebbero veder bruciare questa. Per certi versi ti ha pure ricordato le basi del PMA (positive mental attitude) che gruppi come gli H20 vanno inneggiando con il loro hard core newyorkese. Così diversi, così uguali; due facce della stessa medaglia. leggere questi testi non ti è nemmeno difficile. Le metriche sono semplici e dirette, comprensibili ad un medio livello e direttissime come un treno che procede in linea diretta, ovvia scelta di chi tenta di scuotere le masse con i propri messaggi. 

Questo porta all'ovvia conclusione che le scelte fatte portano a tentare di aprire il gruppo a più gente possibile, con escursioni frequenti anche a chi di punk e hard core non interessa nulla. Ed a guardare i loro concerti su youtube questo succede.

Arrivi ai contro, che contro non sono. Più il tempo passa e più noti un continuo inalzamento dello standard nella qualità di questi gruppi. La digitalizzazione nei recording studio, il trigger nella batteria e la sempre maggiore ricerca di qualità forse stanno ripulendo sempre di più un genere che dovrebbe tenere almeno una marginale patina di low-fi.


Il fatto che nel 2018 ci sia ancora chi registra su bobina o riprende su pellicola la dice lunga. Su certe cose la digitalizzazione di tutto funziona sempre, ma il fruscio di un vinile o l'interferenza di un jack che esce fuori programma all'inizio di una canzone e che volutamente non viene rimosso in fase di editing hanno sempre il loro fascino. Sono scelte, alle volte forzate, alle volte dettate che fanno sentire il prodotto finale meno impacchettato. Ma oh, come sempre sono pareri tuoi.

La cosa che trovi comunque azzeccata di questo "A war against you" è che nel suo complesso funziona a dovere. La guerra contro noi stessi è il primo passo verso la consapevolezza che prima o poi un passo verso il cambiamento ed il miglioramento lo si deve fare se si vuole veramente sperare in meglio. e loro di passi ne hanno fatti. E si sente.


Voto: 4/5

Il voto non pieno è una questione tecnica come spiegavi. Ma tu non sei ancora una volta nessuno di fronte a chi, con le proprie convinzioni, ha saputo seguire il suo percorso e ci sta riuscendo. Ed in quello loro possono solo farci da esempio.  Buona strada Ignite. continuate così.

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