Orfani - Prima serie




Menzionavi velocemente questo meravigliosamente meraviglioso fumetto della Bonelli non più tardi della settimana scorsa, e nonostante per motivi che un giorno forse spiegherai tu ti sia discostato nel tempo da questa serie, ritieni come sempre e fuori tempo massimo parlarne perché se dall’86 ad oggi Dylan Dog abbia capeggiato sugli scaffali di edicole e negozi di settore di mezzo mondo scommetteresti su questo “Orfani” al punto tale da esserti preso i primi numeri fino alla quarta serie tripli (TU NON SEI PAZZO#1)



Poi un giorno tuo figlio ti ringrazierà di tutte le stronzate che stai accaparrando compulsivamente a casa tua (lui lo ha già capito che  TU NON SEI PAZZO#2)

Detto ciò, unitamente a quanto detto fin d’ora, devi assolutamente far notare che:

- Sei in Italia: il post sul Dylan nostrano è andato abbestia. Non speri in un risultato così soddisfacente anche per questo, benche’ tu sappia che la storia di questa squadra ha destato l’attenzione della stampa di settore TUTTA fin dai suoi albori.

- Di serie così in Italia ne hai viste poche che ti abbiano incollato alle uscite in questa maniera, forte del fatto che comunquemente tu ami la fantascienza e blah blah blah…

- Scommettere sulla fantascienza per la Bonelli, oltre al suo storico Nathan Never, infarcendo una storia di guerra futura nel tempo di fanta-politica è come sperare che se qualcuno avesse creato i Lego qui in Italia e che questi avrebbero avuto lo stesso successo planetario che hanno avuto in nascendo in Danimarca (echennesai Francesco, magari si!  Solo che qui si sarebbero chiamati costruendix, o mattoncini, quindi no!)

Vabbè, ad ogni modo questo Orfani, contrariamente a quanto avresti pensato, ci è riuscito. E lo dici fieramente, perché potresti citare quel Dark Side di metà anni 90 di cui sei riuscito ad accaparrarti i primi tre numeri. E poi non sai che fine ha fatto ☹.

Qui comunque ci troviamo di fronte ad un autentico mostro sacro, ambientato nella nostra Europa che viene devastata dall’attacco di una terrificante ed imponente minaccia aliena.

Fin qui tutto bene.

Siamo tutti sepolti dalle macerie di questi disgraziati che sono qui per non si sa quale motivo, e niente, Noi non siamo pronti a queste cose. Mai. Già gli emerrigani non lo sono mai. Pensa gli europei....

Lo saranno solo le generazioni che da questo attacco verranno lasciate orfane (gli orfani, appunto) che hel frattempo verranno addestrate dai restanti governi mondiali, e che oltre ad avere un’esistenza in cui brameranno vendetta per l’invasore (quindi rappresentando una furba leva propagandistica per le generazioni a venire) verranno cresciute a pane e modificatori genetici per diventare dei super-soldati affetti da sindrome da stronzi pazzoidi che nessuno, nessuno, nessuno sarà in grado di fermare sul campo di battaglia.

Fatta galleggiare la punta di questo iceberg che si protrarrà in stagioni (prima di 12 e poi di 4 volumi alla volta) questa storia subirà delle ellissi temporali nelle quali assisteremo a teorie di cospirazione, generazioni che si avvicenderanno fra rivoluzioni, eroi nascere tramontare facendo leggere ogni numero con una velocità tale che, personalmente a te, facevano sperare che il numero successivo uscisse il giorno dopo.
Orfani è una storia straziante, carica a tratti di odio a tratti di trama densa di avvenimenti mai scontati ed a tratti di profondi momenti riflessivi in cui c’è da chiedersi come la creatività umana sia ancora in grado di stupire. Oltre a questo è il primo fumetto della Bonelli che in serie viene stampato a colori, è un chiaro segno che la casa editrice ha creduto ciecamente nel progetto.

Personalmente hai adorato i riferimenti ai grandi classici come "il signore delle mosche" nelle prime battute e il sempre verde ed attuale "fanteria dello spazio" di cui comunque hai in bozza una bloggata da tempo immemore.

E quella sapiente sceneggiatura sa contrarsi ed espandersi nei momenti giusti, a volte raccontando dei retroscena interessanti ed a tratti scorrendo veloce come le pallottole dei nostri well-loved, secondo i dettami delgi artisti dietro alle quinte, i grandi Roberto Recchioni ed Emiliano Mammucari, figure di spicco nel nostro paese.

Voto: 5/5
Tu adori questo fumetto. Nel periodo in cui avevi il tempo di seguirlo alla mattina ti guardavi allo specchio dopo averlo letto sul tuo trono del sapere alle 7 del mattino e ti ripetevi questa frase almeno 5 volte o 6, con il sorriso di chi rinnovava la sua speranza nel genere umano.

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