Bad Religion - generator (lacolonnasonoradellatuavita #2)
ok....visto che mr analytics mi confida che la recensione dei satanic surfers è andata abbestia, oggi facciamo #sulserio. tenetevi. forte.
Riecco affiorare copiose, nei tuoi occhi, lacrime pesantissime del fu tu regazzì.
Correva l’estate del 1992, Bibione era una felice aiuola assolata piena di punk, ragazze tedesche dagli occhi azzurri da cogliere come bellissimi fiori e spot da skaterare OVUNQUE (dove ovunque si può leggere come “fermiamoci, giù le tavole e skateiamo”).
A quel punto trovare una cassetta o un ciddì del suddetto genere era una questione alla portata di tutti. E come hai scritto più volte il genere era pieno underground. Hai sempre adorato il fascino di questa cosa perché tu sei l’underground, assieme ai disperati come te per centri sociali, redando fanzine o copiando cassette.
Fu in uno skatepark che conobbi questo generator dei Bad religion (ed i Bad Religion), a Lignano. Non ti disturberai a raccontare TUTTA la storia di chicosa e come perché lo hai fatto decine di volte, ma a ripensarci piangi.
Fatto stà che QUEL disco fu la scintilla che condizionò la tua vita.
Ed ancora oggi, a riascoltarlo, non lo senti invecchiato di un giorno. Certo, le cose sono cambiate e ne è passata di acqua sotto i ponti come direbbero dalle tue, Ma mai nessun'altro ti ha convinto in fatto di idee, testi, lungimiranza e attitudine come questa band.
Ci sono tantissimi bei dischi sul genere, Ma quello che ti piace dei bad religion è l’etica nel comunicare e le scelte fatte secondo te danno un valore aggiunto al concetto stesso della band, a volte politicamente impegnata, alle volte introspettiva e sensibile alle problematiche di tutti i giorni.
Il loro, differentemente dai loro colleghi in quegli anni (e particolarmente in questo disco qua) La maturità artistica va ben oltre la media.
I testi non parlano di disprezzo della società, ma la fotografano per quello che semplicemente è. La loro los angeles viene raccontata, alle volte visivamente, alle volte politicamente (ti viene in mente una maestosa “heaven is falling”) ponendo attimi di profonda riflessione che portano chi ascolta a pensare, venendo nel contempo contagiato dalla loro etica.
L’album corre via veloce, lasciando ai suoi avventori quel dolce amaro in bocca che forse, benchè le cose stiano andando in peggio, non è mai troppo tardi per rimboccarsi le maniche e fermarsi a capire.
Voto: 5/5
Bellissimo. Secondo te immortale e evoluzione immutabile di una band che, negli anni a seguire cambierà sempre mai adagiandosi sugli allori della gloria acquisita. La lezione che ne trai dalla loro musica è semplice. Il cinismo, il fanatismo e le ipocrisie del mondo sono anacronismi di fronte al quale ancora sarà difficile staccarsi per tutti; ci sarà da dare ancora molti morsi a quel frutto non proprio sano e squisito che ci sta di fronte, ma c’è ancora del buono in attesa del prossimo raccolto in cui, speriamo, la terra sarà più generosa. A patto che quel morso lo diamo tutti.
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