Clerks, commessi (gli scelti da voi che piacciono a me #2)



Torniamo nei ranghi, cari disperati che si muovono nella rete urtando come al solito tasti a caso il sabato mattina, quando alle 04.00 uscite dalla discoteca e per fare le cinque andate nella prima pasticceria aperta e facendo la prima colazione vi cade una sbaffata di crema sul telefonino che casualmente vi fa atterrare qui.

Diamoci un tono e parliamo di roba di classe.

Tu questo Clerks di Kevin Smith lo A-DO-RI. Questo non è un film, è un’esperienza di vita nuda e cruda.
Dal primo momento all’ultimo, e dalla prima volta che lo hai visto, questo film continua ad essere attuale. E quello che pensi è che sia una grandissima opera umana, fatta da chi, con cognizione di causa, ti ha voluto raccontare una storia del mondo dove vive.

Il mondo di Kevin Smith è il New Jersey.
Ed è un New Jersey che, a ben pensarci, potrebbe essere un po’ ovunque. Il Genio di Smith sta, secondo te, nel riuscire a cogliere, isolare, evidenziare ed esaltare i momenti demenziali della vita di ognuno di noi. Il New jersey di Smith infatti è pieno di tossicodipendenti che spacciano per le strade, amici che si reincontrano dopo anni e parlano di sesso, college, spinelli e quanto di più bello la loro giovinezza li facesse vivere alla grande.

Il Jersey di Smith è visto da un punto di vista un po’ nostalgico, ma caratterizzato da un’ironia di fondo che rende ogni situazione grottesca e divertente, anche e soprattutto laddove scurrilità, pornografia e volgarità da strada danno (spesso nel film) il loro peggio.
Trovi geniale l’accostamento di elementi taglienti e volgari con battute nella media ironiche. A quel punto la risata si fa esplosiva, e secondo te la volgarità diventa cultura da ricordare.

Analogamente al Grande Lebowski (recensito qui) ma forse con una strizzata (visto il budget sicuramente risicato per Smith che all’epoca era misconosciuto) i dialoghi risultano altrettanto divertenti, ma forse meno calcolati. Le riprese a tratti sembrano più spontanee, come se “il copione è quello e cercate di ricordarvelo, altrimenti andate a braccio”. Tutto, in Clerks è diretto, volutamente e per svariati motivi.

Ed è in questo conteso che, Randall e Dante, i due protagonisti e gestori di due negozi adiacenti l’uno all’altro, si trovano a vivere una giornata alle soglie dell’incredibile. Poiché il loro mondo (che è lo stesso di Smith) è quello, che piaccia loro oppure no.
E trovarsi in negozio umanità varia ed eventuale porterà i due a fare i conti con le proprie vite, tentando di capire che senso abbia tutto quello che nella routine di ogni giorno gli capita.

E’ un film da guardare, riguardare e riguardare ancora. Fa ridere ma ti fa anche pensare, ora che hai qualche anno in più, ed a tratti la disarmante onestà con cui i protagonisti si rapportano a questo folle mondo chiamato New Jersey alle volte ti porta ad essere un po’più onesto con te stesso, chiedendoti forse se, ogni tanto anche tu, il tuo posto nel mondo lo abbia trovato davvero.

Voto: 5/5

Smith ha fatto molti film, ma a tuo avviso questo è stato la scintilla che ha fatto divampare il ritorno della cultura geek, dei dialoghi su star wars, ma soprattuttamente ha creato un genere unico che, a ben guardare, oggi ha un copioso seguito. E se non lo avete visto….sapete già!

il trailer in italiano non lo trovi. sorry. ma andate a colpo sicuro. Ve lo dico io!

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