Misery non deve morire



Forte del fatto che:

A-inaspettatamente dalle statistiche siete un nutrito gruppo di simpaticissimi perdigiorno che si prendono la briga di leggere queste righe;

B-conseguentemente al punto A devi scrivere per darvi altro da leggere e soprattuttamente ultimo ma non meno importante

C-è ora di cambiare genere;

Allora decidi di saltare di palo in fiasca (una birra please ai miei sventurati visitatori) con questo "Misery non deve morire"
Aaaaah che bello. State leggendo da 10 righe e non hai ancora detto nulla sul film. Perdere tempo e vantarsene.
Ma andiamo oltre. Qui siamo di fronte ad un thriller scritto da Stephen King nei suoi anni piú creativi. I soldi gli stavano arrivando probabbbilmente a discrete palate, ma lui probabbbilmente nn era contento.
Collocheresti questo film negli anni in cui a casa tua entrava il videoregistratore, e da guardare avevi solo lady Hawke, the Doors di Oliver Stone e questo film copiato dalla fininvest negli anni in cui ancora qualcuno la guardava.

Forte degli altri film basati su racconti del Re (ed al professionalissimo parere autorevole del tuo migliore amico dell’epoca che grosso modo ti aveva detto “Ou, Vardite sto film co un cambio de mudande in parte, perché xe da cagarse dosso sul serio”* ), ti rapportavi a questo film con il discreto entusiasmo di chi, fino a quegli anni, non aveva visto molti Horror.

Di questa Misery, comunque, benche’ sia al centro delle sventurate vicissitudini del protagonista, si sa gran poco. Lei è un'eroina di una fortunata serie di libri che, negli anni antecedenti al film, ha riempito le tasche di Paul Sheldon, protagonista non che scrittore del film che, nelle prime battute del film si trova vittima di un'incidente stradale subito dopo un ritiro intrapreso per concludere l'ultimo libro della serie che gli ha dato fama e gloria.

In quest'ultimo libro infatti Misery morirà dando alla luce un figlio.
Differentemente dal suo personaggio (interessante parallelismo) Paul verrà miracolosamente salvato da quella che immediatamente scopriremo essere una sua enorme fan non che infermiera ritirata in circostanze poco note.

Scampato alla morte e sentendosi in un forte debito, Paul permetterà alla sua salvatrice di leggere lo scripting del libro in anteprima mondiale, scoprendo suo malgrado che la donna ha delle serie turbe mentali e non accetterà affatto il destino che lo scrittore ha deciso per la sua eroina preferita.

Il resto del film è una miscela esplosiva, i tempi sono studiati per rivelare allo spettatore frammenti della storia dei due tramite sapienti flashback, e la tensione si taglia costantemente con il coltello, inducendo chi guarda a non capire quando una situazione apparentemente tranquilla possa, fra un momento all'altro, crollare in un incubo profondo.

Voto: 4/5


Si, il film ti è piaciuto molto. La Mano del Re si vede, ed il libro la racconta molto meglio. Di film così da allora ne hai visti pochi, o forse sei tu che crescendo sei sempre più difficile da stupire ed accontentare. Ma se un deboscia nato dopo il 2000 non ha visto questo film potrebbe sorridere alla fine con un profondo rispetto per la vecchia scuola.

*-  frase in veneziano “Francesco, guarda questo film con cautela, perché fa molta paura”



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